Le startup 5G: diffusione, finanziamenti e tecnologie a supporto

A cura di:
Luca Dozio – Direttore dell’Osservatorio 5G & Beyond
Alessia Cucciniello – Research Analyst dell’Osservatorio 5G & Beyond

 

Il successo di molti progetti 5G passerà dalla capacità di creare partnership e relazioni all’interno dell’ecosistema, sia con attori già presenti nella filiera TLC tradizionale sia con attori esterni, anche in ottica di Open Innovation. In questo senso le startup1 possono giocare un ruolo chiave, poiché il loro contributo può introdurre un punto di vista e un know-how nuovo. Per tale motivo, nel corso della Ricerca 2021, l’Osservatorio 5G & Beyond ha condotto un censimento volto a individuare e classificare le startup internazionali attive in questo ambito. Sono state identificate 269 startup focalizzate sul mondo delle telecomunicazioni, di cui 98 correlate al 5G e diventate quindi parte del campione di analisi. Di queste, 71 si concentrano esclusivamente su attività legate al 5G mentre le restanti 27 sviluppano servizi e tecnologie che possono sfruttare anche altre soluzioni di connettività.

Con riferimento al totale campione, però, solo di 85 startup si conosce l’ammontare dei finanziamenti ricevuti. Queste complessivamente sono state in grado di raccogliere 2,2 miliardi di dollari a partire dal 2016 (fino a metà del 2021), per un valore medio per startup pari a 26 milioni di dollari. Si tratta di un valore che, se paragonato al finanziamento medio ottenuto nello stesso orizzonte temporale dalle startup di altri ambiti tecnologici censiti, dimostra l’elevato interesse verso la rete 5G. In particolare, emerge che tale importo è superiore al valore medio dei finanziamenti ricevuti dalle startup in ambito Cloud Computing, pari a 20,6 milioni di dollari2, mentre è inferiore se il termine di paragone diventa la tecnologia IoT, il cui finanziamento medio per startup si assesta sui 36,4 milioni di dollari3.

In termini di distribuzione per area geografica, c’è una forte concentrazione di startup nel Nord America (56% del campione), a cui fa seguito l’Europa (25%) ed infine l’Asia (19%). Tali risultati dipendono in parte dalla metodologia di analisi utilizzata a causa di database a supporto dei censimenti tendenzialmente in lingua inglese, che favoriscono quindi intrinsecamente le startup occidentali e inducono uno scarso interesse a proporsi da parte di quelle asiatiche. Tuttavia, nonostante l’Asia sia il continente con il numero di startup più basso, è anche quello con il finanziamento più elevato (stando alla mediana), pari a 7,3 milioni di dollari rispetto ai 5,2 milioni di dollari in Nord America e ai soli 1,9 milioni di dollari dell’Europa.

Tra le startup censite, la più finanziata è di origine americana: si tratta di AST SpaceMobile, fondata in Texas nel 2017 che fino alla prima metà del 2021 ha ricevuto finanziamenti pari a 358 milioni di dollari. La startup offre il primo servizio in grado di connettere smartphone standard a velocità 4G e 5G ovunque sul pianeta, utilizzando la sua rete cellulare satellitare, e in qualunque situazione, anche in caso di eventi affollati. Questo permetterà di accogliere nell’economia digitale le persone che, abitando nelle località più remote o nelle zone rurali, sono oggi ancora disconnesse, consentendo loro di accedere a ogni tipo di opportunità di istruzione, social networking, assistenza sanitaria e altro ancora.

Un ulteriore aspetto indagato ha riguardato le tecnologie core (vale a dire le peculiarità tecnologiche innovative del 5G rispetto alle reti esistenti) utilizzate dalle startup censite. La prima posizione è occupata dall’Edge Computing (21% del campione), seguito con grande distacco dall’URLLC4(9%). Entrambe le caratteristiche citate sono protagoniste della Release 16 e giocano un ruolo chiave nello sviluppo delle applicazioni industriali mission critical. Tra le tecnologie abilitate dal 5G, con un peso pari al 30%, quella più esplorata risulta essere l’Artificial Intelligence, utilizzata sia per offrire servizi alle aziende clienti sia per l’ottimizzazione della gestione della rete. Segue poco dopo, con il 28%, l’IoT che – oltre ad essere una tecnologia di grande interesse – potrà beneficiare molto dal 5G soprattutto nella Release 17, che aggiunge principalmente elementi relativi alle applicazioni IoT a banda stretta (5G for IoT), precedentemente gestite tramite tecnologie ereditate dal 4G come il Narrow Band IoT (NB-IoT3).

Un esempio di startup che sfrutta sia la più popolare tra le peculiarità del 5G e tra le tecnologie abilitate è EdgeQ, fondata a Santa Clara in California nel 2018 e in grado di raccogliere 51 milioni di dollari fino alla prima metà del 2021. La startup californiana introduce il primo modello di chipset-as-a-service per base station 5G, sfruttando un modello di pagamento ad abbonamento con cui i clienti possono selezionare pacchetti specifici per i servizi 5G che rispondono meglio alle loro esigenze. La sua offerta si basa sulla consapevolezza che la nuova economia di dati in Edge richiede di costruire hardware abilitato dalla rete 5G e supportato dagli algoritmi di intelligenza artificiale, che ispiri e incoraggi il consumatore all’innovazione e alla differenziazione.

1 Realtà aziendali che si trovano in una fase transitoria, stanno sperimentando, sono alla ricerca di un modello di business e presentano un alto tasso di innovazione
2 Dati Osservatorio Cloud Transformation Politecnico di Milano
3 Dati Osservatorio Internet of Things Politecnico di Milano
4 Ultra Reliable Low Latency Communications: rappresenta una peculiarità tecnologica del 5G che consente di ridurre la latenza di rete fino a 1-2 ms per specifiche applicazioni dati che necessitano l’invio di sporadiche comunicazioni in tempi brevissimi e con affidabilità massima

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