Azienda Sanitaria Provinciale di Catania

L’AZIENDA

L’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania è articolata in 8 Distretti Sanitari distribuiti sul territorio provinciale e comprende 7 presidi ospedalieri. All’interno dell’ASP, l’UOC di Anatomia Patologica referta circa 12.000 diagnosi istologiche all’anno ed è laboratorio di riferimento per la diagnostica molecolare. Assieme alla Patologia Clinica Territoriale gestisce la diagnostica dello screening del cervico-carcinoma.

L’ESIGENZA

Il carcinoma cervico-vaginale è il quarto tumore più diffuso tra le donne (si contano 528.000 nuovi casi e 266.000 morti all’anno nel mondo). Negli ultimi anni, molti studi hanno evidenziato che lo screening cervicale basato su test validati per il DNA di tipi oncogeni di HPV (test HPV-DNA) è più efficace dello screening basato sulla citologia nel prevenire i tumori invasivi della cervice. Inoltre, applicando il corretto protocollo, si stima che i costi complessivi dello screening HPV-DNA si riducano rispetto a quelli dello screening citologico convenzionale (anche se il costo unitario risulta superiore). Inoltre, negli ultimi anni si stanno diffondendo sistemi di Digital Pathology che aprono nuovi scenari rispetto ai test citologici, come la “Telecytology”, che rende disponibile esaminare un preparato digitale (copia fedele del vetrino fisico) a distanza, per diagnosi primaria o per second opinion via web con banda dati dedicata. In questo scenario, il progetto portato avanti dall’ASP prevede l’implementazione di un approccio combinato molecolare-digitale allo screening del carcinoma cervico-vaginale.  

IL PROGETTO E LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA

Il progetto coinvolge attualmente 51 punti prelievo ospedalieri e territoriali all’interno dell’ASP Catania e all’ASP Siracusa, il laboratorio di Anatomia Patologica dell’ospedale Gravina di Caltagirone e il laboratorio di Patologia Clinica Territoriale dell’ASP di Catania, situato ad Acireale. Il campionamento avviene nei punti di prelievo utilizzando un kit dedicato alla citologia in strato sottile. Ogni campione viene pre-accettato in una piattaforma digitale dedicata, collegata al laboratorio centrale di Caltagirone. I campioni vengono trasferiti in batch, a rotazione e con cadenza settimanale, presso il laboratorio centrale. Dai casi risultati positivi all’HPV si allestisce un vetrino di citologia in strato sottile, che viene poi colorato e digitalizzato, utilizzando un macchinario dotato di un profilo di scansione ottimizzato per campioni citologici. Mediante integrazione bidirezionali tra il sistema informativo del laboratorio e la strumentazione di laboratorio (scanner, strumenti, gestionali di reparto, ecc.) l’immagine digitale, oltre ai risultati HPV, viene automaticamente associata all’esame presente sul gestionale e, quindi, all’anagrafica del paziente. Grazie al gestionale di reparto, il personale sanitario ha quindi a disposizione, in tempo reale, tutti gli elementi necessari per produrre una diagnosi accurata e nel minor tempo possibile. Lo screening morfologico avviene in un laboratorio distante 90 km, dove avviene la refertazione. Il sistema richiede lo sviluppo di nuove competenze per il suo utilizzo, quindi sono stati erogati corsi e incontri specifici rivolti sia al personale tecnico sia a quello dirigenziale.

I RISULTATI

Da fine gennaio a fine marzo 2022 sono stati raccolti 4.370 campioni citologici cervico- vaginali. I casi sono stati testati per HPV, rinvenendo 452 casi positivi per HPV ad alto rischio. Il tempo medio di scansione impiegato per ogni singolo vetrino nella prima fase del progetto era stato di 14 minuti e 46 secondi per vetrini digitalizzati con 3 piani di scansione ed è ulteriormente diminuito con l’acquisizione di uno scanner più performante, in grado di digitalizzare il preparato citologico in 3 minuti. I tempi di diagnosi si sono ridotti a 3 giorni lavorativi per le diagnosi molecolari e a 4 giorni lavorativi per la valutazione citologica dal momento del ricevimento del campione.

GLI SVILUPPI FUTURI

Nel prossimo futuro si prevede l’applicazione di algoritmi di Intelligenza Artificiale al sistema per lo screening in tempo reale, attraverso cui sarà possibile da un lato fornire uno strumento per sopperire alla mancanza di personale dedicato alla lettura dei preparati citologici e dall’altro introdurre un ulteriore meccanismo di controllo di qualità. Si potrà quindi sviluppare una Computational Pathology che, attraverso l’analisi di dati clinici, morfologici e molecolari consentirà un approccio diagnostico, prognostico e terapeutico ancora più personalizzato. L’organizzazione prevista dal progetto ne rende fattibile l’estensione a livello regionale o nazionale.

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Martina Vertemati

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Alessia Barone

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