“Shape”, “Drive” e “Brain”, i test di PwC che migliorano la selezione e l’esperienza dei candidati

AZIENDA

Con oltre 295.000 professionisti nei 156 Paesi in cui opera, PwC rappresenta uno dei più grandi network al mondo di servizi professionali. La società, nata nel 1998 dalla fusione tra la Price Waterhouse e la Coopers & Lybrand fa parte delle “Big Four”, ovvero le quattro più grandi aziende di revisione dei bilanci al mondo. I servizi offerti variano dalla consulenza strategica, di direzione e in ambito tecnologico all’analisi finanziaria, fiscale e legale.

L‘azienda opera in svariati settori, tra cui i servizi finanziari, l’industria di produzione, beni di consumo e servizi, tecnologia, telecomunicazioni e intrattenimento, energia e risorse, private equity e fondi di investimento e sanità. In Italia PwC è presente in 24 città con oltre 6.400 collaboratori.

 

L’ESIGENZA

Il progetto di PwC si basa su diverse esigenze. Anzitutto, la volontà di migliorare l’esperienza dei candidati nel processo di selezione arricchendolo di feedback e suggerimenti per renderlo un’attività di valore a prescindere dall’esito finale. In secondo luogo, aumentare il numero di candidati attivi e passivi che l’azienda è in grado di intercettare, grazie anche alla realizzazione di eventi online per fare employer branding, riuscendo in questo modo sia a farsi conoscere come datore di lavoro che a raccogliere informazioni strutturate sui candidati da utilizzare al momento del bisogno. Infine, la necessità di avere a disposizione uno strumento di valutazione del potenziale completamente personalizzato e calato sul framework di competenze e comportamenti promosso dall’azienda, denomi nato “PwC Professional”. Così da creare una valutazione continuativa della persona, in veste di candidato e poi di collaboratore, valutarne i miglioramenti nel tempo e predisporre piani di sviluppo personalizzati sulle sue reali esigenze e interessi.

 

IL PROGETTO

Il progetto di PwC ha preso avvio nel settembre 2019 ed è entrato definitivamente a regime nel dicembre 2021. Nella prima fase l’azienda ha introdotto un nuovo strumento a supporto del processo di selezione integrato direttamente nell’ATS aziendale. Il tool permette di attivare una procedura di analisi dei candidati invitati a colloquio attraverso tre test online differenti: un primo di tipo psico-attitudinale al fine di rintracciare le inclinazioni personali dei candidati (cosa il candidato è portato a fare), denominato “shape”; un secondo, “drive”, volto a mettere in luce la motivazione e le leve di interesse individuali (cosa piace fare al candidato); in ultimo, un test logico, chiamato “brain” basato su delle tecniche innovative, come la comprensione delle forme geometriche che, a differenza dei test logici più tradizionali, ne permettono l’utilizzo anche da parte delle persone disgrafiche e discalculiche. I risultati dei test vengono poi resi disponibili ai candidati e ai recruiter: ai primi viene fornito un profilo riassuntivo dei punti di forza e propensioni personali, in un formato completamente digitale e facilmente inseribile sulla propria pagina LinkedIn, così da poter essere utilizzato per le successive candidature, anche al di fuori di PwC; ai recruiter una versione più approfondita dei risultati, che mostra le potenziali aree di forza della persona e una valutazione da 1 a 10 nelle capacità logiche e nel pensiero inferenziale. Successivamente, l’iter di selezione prevede un test linguistico, una fase successiva di intervista con i recruiter, al momento svolta virtualmente, e infine dei colloqui con i manager di linea di riferimento, in genere uno se la ricerca è di un profilo junior, due se la candidatura è per una posizione senior.

Nella seconda fase l’azienda ha iniziato ad utilizzare il sistema anche per valutare il potenziale dei partecipanti agli eventi online organizzati in collaborazione con Indeed, volti a far conoscere PwC a nuovi potenziali candidati e rafforzare la propria strategia di employer branding. Questi momenti possono essere in stile “open-day”, in cui l’azienda presenta la propria realtà, le professionalità impiegate e più nel dettaglio le specifiche delle posizioni aperte, oppure in modalità “speed-date”, in cui PwC, incontra e colloquia ad uno ad uno i partecipanti.

L’adozione dello strumento è stata accompagnata da un percorso di formazione su 30 referenti dell’area Recruiting, con delle sessioni iniziali di presentazione dello strumento e ulteriori aggiornamenti periodici sulle diverse funzionalità. Durante l’ultimo anno di implementazione, il nuovo strumento e i pre-test sono stati collegati ed integrati con la gestione delle performance e delle carriere, al fine di creare un collegamento tra la selezione, lo sviluppo e la formazione. Al momento come target di riferimento sono state individuate circa 300 figure ad “alto potenziale”, cioè collaboratori che dimostrano competenze e attitudini in linea con il professional framework di PwC o segnalate dai rispettivi responsabili perché impegnate su progetti particolarmente sfidanti.

 

I RISULTATI

Ad oggi, il 100% dei candidati che iniziano il percorso di selezione PwC viene invitato a completare i test. Tra i benefici riscontrati, il miglioramento dell’employer branding, soprattutto grazie alla restituzione dei risultati dei test, con un livello di ingaggio e coinvolgimento maggiore nel processo di selezione e durante gli eventi di presentazione aziendale.

Grazie all’utilizzo di un unico strumento per l’erogazione dei test, sia sui candidati diretti, sia sulla platea di potenziali interessati intercettati durante gli eventi, PwC ha ora a disposizione dati ed informazioni da un unico punto di accesso. Questo permette di analizzare nel dettaglio uno degli aspetti più rilevanti e strategici che guidano i processi di selezione dell’azienda, le leve motivazionali dei candidati. In un settore, come quello consulenziale, caratterizzato da livelli di turnover piuttosto elevati, è proprio la motivazione delle persone, ancor più del livello di professionalità e delle competenze possedute (che possono essere incrementate con la formazione), a determinare la buona riuscita del processo di selezione, garantendo l’efficacia dell’inserimento e la fidelizzazione del collaboratore.

 

GLI SVILUPPI FUTURI

Per il futuro, il prossimo step sarà quello di utilizzare il tool per tutta la popolazione aziendale, dal momento dell’assunzione, fino all’uscita dei collaboratori. Grazie alla ripetizione periodica dei test, l’azienda avrà a disposizione una valutazione continua, evidenziando di volta in volta i percorsi formativi e di carriera più in linea, personalizzati su propensioni, bisogni e desideri, e un parametro oggettivo con cui gestire gli sviluppo di carriera, la mobilità interna e le opportunità di crescita.

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