Fondazione Poliambulanza 2021
LA FONDAZIONE
Poliambulanza è un ospedale privato, non profit, divenuto Fondazione dal 2005. L’istituto dispone di 650 posti letto e vi lavorano circa 2 mila dipendenti. Nel 2020 circa 27.000 pazienti sono stati ricoverati, 60.000 hanno fatto accesso al Pronto Soccorso, mentre 380.000 sono stati gli accessi ambulatoriali. Presso la Fondazione è presente una Stroke Unit che da più di dieci anni cura lo stroke ischemico cerebrale anche ricorrendo alla trombolisi per via endovascolare, procedura in grado di migliorare grandemente la prognosi dei pazienti. Negli ultimi 10 anni sono stati curati più di 6000 pazienti con stroke e circa 700 pazienti sono stati trattati con tecniche di riperfusione cerebrale, per ripristinare un normale flusso ematico, riducendo mortalità e disabilità residua.
L’ESIGENZA
La mission di Fondazione Poliambulanza è il miglioramento continuo dell’efficacia delle cure. Per lo Stroke ischemico questo obiettivo si può raggiungere attraverso due strategie complementari: riducendo al massimo i tempi previsti nelle varie fasi di arrivo del paziente in ospedale, inquadramento diagnostico e inizio del trattamento (strategia da cui deriva lo slogan “Time is Brain”); selezionando rapidamente quei pazienti che, anche se giunti tardivamente al pronto soccorso, grazie a circoli di compenso, presentino ancora aree cerebrali salvabili. La riduzione dei tempi è affrontata con la metodica Lean e i primi risultati sono già stati dimostrati: si è osservata la riduzione dei tempi medi di trattamento da 70 a 50 minuti. Per migliorare la selezione dei pazienti, al fine di aumentare le probabilità di successo e minimizzare le complicazioni, è invece necessaria, in urgenza, un’accurata analisi dell’imaging cerebrale, che richiede l’operatività di un medico neuroradiologo che deve eseguire manualmente le ricostruzioni e interpretare rispettivamente il caso, impiegando un tempo medio non inferiore ai 20 minuti.
IL PROGETTO E LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA
A gennaio 2021 si è deciso di implementare un sistema che permettesse di accelerare lo svolgimento del corredo diagnostico necessario alla selezione dei pazienti candidabili alla terapia trombolitica. Il software è un Intelligent Imaging Analysis System, che utilizza algoritmi di Intelligenza Artificiale e Deep Learning in grado di elaborare immagini cliniche, ricostruire le mappe perfusionali e rilevare informazioni critiche in tempi molto rapidi. Il sistema prevede un processo di validazione iniziale delle informazioni raccolte, che controlla se i dati relativi alle immagini ricevute siano completi e idonei alle analisi successive. In caso positivo, il sistema programma l’elaborazione dei dati pianificando a seconda del tipo di analisi da effettuare e del grado di priorità e poi procede con l’elaborazione. I tempi di elaborazione sono molto ridotti: in condizioni ordinarie sono inferiori a tre minuti. Se l’operazione è completata correttamente, i risultati sono trasferiti al server centrale dove sono poi ordinati, classificati e inviati ai destinatari predefiniti tramite mail e/o App mobile. La App permette l’accesso diretto ai risultati al termine dell’elaborazione, fornendo anche la possibilità di effettuare alcune azioni (es. definire preset, manipolare le immagini con rotazione e zoom, ecc.). Inoltre, la App abilita una comunicazione diretta tra gli operatori che hanno in carico la cura del paziente, tramite messaggistica istantanea, chiamata, notifiche, ecc.
I RISULTATI
Dopo aver migliorato i tempi necessari per l’inquadramento generale, laboratoristico e clinico del paziente, processo in divenire avendo sposato la filosofia Lean del miglioramento continuo, la struttura sta analizzando l’impatto della nuova tecnologia nell’interpretazione automatica dell’imaging cerebrale. Il piano di lavoro prevede una prima sperimentazione di tre mesi che possa permettere di assimilare la nuova metodologia di lavoro nell’operatività quotidiana e verificarne il corretto utilizzo. Il sistema permette di anticipare di circa 35 minuti l’arrivo del paziente in sala angiografica, iniziando la procedura di trombolisi con largo anticipo rispetto a quanto accade normalmente. Lo studio perfusionale TC, effettuato in tempi molto rapidi, consente di verificare la presenza di mismatch, ovvero la differenza tra volume infartuato e volume salvabile, consentendo di includere nell’indicazione di trombolisi anche pazienti che con il solo giudizio clinico verrebbero esclusi (ad esempio, con stroke del risveglio o dal timing incerto). L’impatto della riduzione dei tempi del processo sugli esiti di salute del paziente è significativo: infatti, ogni minuto in cui un ictus ischemico di un grande vaso non viene trattato, in media il paziente perde 1,9 milioni di neuroni, tanti quanti quanti ne perderebbe in circa 1 mese di vita normale.
GLI SVILUPPI FUTURI
Si prevede un’estensione dell’utilizzo di queste tecnologie anche ad altri ambiti, come quello dell’Anatomia Patologica, dove è già presente un sistema di Digital Pathology. Inoltre, grazie alla piattaforma vi è la possibilità di supportare altre strutture sanitarie sul territorio che non dispongono delle competenze e delle tecnologie idonee per una gestione efficiente ed efficace di questo tipo di patologie nelle quali il trattamento è “tempo dipendente”.
Siamo a tua disposizione per informazioni e assistenza
Martina Vertemati
Acquisti e abbonamenti Da Lunedì al Venerdì, dalle 09 alle 18Alessia Barone
Assistenza Da Lunedì al Venerdì, dalle 09 alle 18Scopri altri contenuti di Sanità Digitale