VillageCare: da una startup un nuovo modello di business B2B per supportare i “caregivers”
Silvia Turzio, CEO e co-Founder, VillageCare
VillageCare è una startup innovativa a vocazione sociale nata nel 2015, specializzata in servizi di smart ageing per privati e imprese. L’idea alla base della startup deriva da anni di osservazione sul tema dell’invecchiamento e della longevità, soprattutto in Italia: l’Italia è infatti il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. Nel 2020 il 7,5% della popolazione italiana ha più di 80 anni¹, in Giappone circa il 9% mentre nei paesi più sviluppati la media è del 5%. In particolare, in Italia gli over 65 rappresentano il 23% della popolazione e i familiari che si prendono cura stabilmente di anziani fragili sono circa 8 milioni. VillageCare, nata come piattaforma B2C per offrire supporto ai privati, i cosiddetti “caregivers”, ovvero coloro che si prendono cura di anziani e persone fragili, ha ampliato la propria offerta, creando anche un portale B2B. Tale soluzione è stata sviluppata per offrire sistemi di welfare aziendali e sistemi innovativi di sostegno ai dipendenti “caregivers”, per aiutarli a conciliare vita, lavoro e genitori. Per fronteggiare l’emergenza da Covid-19, VillageCare si è mossa attivamente sia lato B2C, per andare incontro alle famiglie, sia lato B2B, per le aziende, cambiando e potenziando il proprio modello di business. Lato B2C, VillageCare, in primo luogo, ha rafforzato le proprie risorse, ampliando la squadra di specialisti, per fornire supporto alle famiglie con anziani fragili “in un periodo in cui la complessità era moltiplicata per 10”, come racconta Silvia Turzio, CEO. Successivamente, in tempi rapidi, per essere più vicina alle famiglie e rafforzare la propria proposta di valore, Villagecare ha stretto partnership con startup, imprese innovative, protagoniste di innovazione sanitaria e assistenziale grazie al digitale, chiudendo accordi con piattaforme mediche sanitarie per offrire consulti geriatrici e psicologici online a distanza. Si è inoltre fatto uno sforzo di ampliamento di value proposition, allargando l’offerta di servizi per gli over 65: è stato introdotto il servizio di consegna a casa della spesa, delle ricette mediche e la possibilità di inviare un delegato per le commissioni importanti, tutto grazie alla collaborazione con operatori e realtà innovative locali, come ad esempio la startup UGO. Durante l’emergenza Covid-19 nei mesi di aprile e maggio 2020, VillageCare e Associazione Ricerca Sociale, hanno erogato una Survey su 1.000 famiglie “caregiver” di anziani fragili. Dai risultati ne è emerso che la galassia “caregiver” ai tempi del Codiv-19 risulta essere in gran parte femminile: l’85% sono infatti donne, di cui il 46% fra i 50 e i 60 anni, che offrono sostegno a genitori (66%) e coniugi (14%) che non possono uscire da soli (73%), o non riescono ad occuparsi della casa (68%) o a prendersi cura di se stessi (33%). Nel corso dell’emergenza coronavirus, il 45% dei “caregiver” ha visto crescere il carico di cura dei propri cari e il 27% ha perso l’aiuto di badanti o assistenti familiari. Dalla Survey è inoltre emersa la richiesta, da parte dei “caregiver”, di maggiori informazioni rispetto ai servizi offerti (88%), maggiore supporto nell’assistenza al proprio caro (73%) e un aumento del sostegno psicologico (51%). L’emergenza coronavirus ha determinato per VillageCare non solo un cambiamento del modello di business soprattutto in termini di risorse, partner e proposizione di valore, ma anche modifiche nelle abitudini dei clienti della startup. In primo luogo, si è verificato un cambiamento dei profili di utenti, con profili più giovani, in una fascia tra i 30 e i 40 anni, “abbiamo acquisito un profilo caregiver un po’ diversificato rispetto al passato” afferma Silvia. In secondo luogo, anche le richieste che arrivavano dai clienti di VillageCare si sono modificate, con un incremento sempre più importante di assistenza domiciliare rispetto alle richieste relative alle residenze sanitarie, che sono andate via via diminuendo, “è una conferma che ci aspettavamo, e che sarebbe arrivata comunque nel tempo ma che è stata solo accelerata” dichiara la fondatrice. In conclusione, l’emergenza coronavirus ha rappresentato per VillageCare una sfida importante in quanto, grazie alla consapevolezza acquisita dalla popolazione circa le potenzialità del digitale, la startup ha visto un’accelerazione importante del proprio impegno. “La sfida principale è stata fare le stesse cose ma potenziandole con la tecnologia” afferma Silvia “durante l’emergenza covid abbiamo capito che tutto si può fare a distanza grazie al digitale e stiamo progettando il modello di assistenza del futuro sulla parte fragile della popolazione perché si può fare tantissimo grazie alla tecnologia, pensando anche ad adulti disabili e bambini in difficoltà”, conclude Silvia Turzio.
- https://www.agi.it/economia/news/2020-03-10/coronavirus-anziani-italia-demografia-7420776
Siamo a tua disposizione per informazioni e assistenza
Martina Vertemati
Acquisti e abbonamenti Da Lunedì al Venerdì, dalle 09 alle 18Alessia Barone
Assistenza Da Lunedì al Venerdì, dalle 09 alle 18Scopri altri contenuti di Startup & Scaleup Hi-Tech