La fatturazione elettronica in Europa e nel mondo: a che punto siamo?
La fatturazione elettronica in Europa
La fatturazione elettronica in Europa è vista con molto interesse da parte di numerosi Paesi dell’UE, soprattutto a seguito della crescente attenzione riservata all’incidenza del gap IVA. Il rapporto della Commissione UE sul gap IVA del 2023 evidenzia come nel 2021 gli Stati membri abbiano subito una perdita di circa 61 miliardi di euro di entrate IVA, pari a un’impressionante media di circa 2.000 euro al secondo. Sebbene questa cifra rappresenti una diminuzione rispetto ai 99 miliardi di euro registrati nel 2020, proseguire questo trend resta comunque un obiettivo significativo, data l’importanza cruciale dell’IVA come fonte di entrate sia per il bilancio dell’UE sia per quelli dei singoli Paesi.
Nonostante l’interesse per la fatturazione elettronica da parte dell’Europa, la diversità dei modelli adottati dai singoli Paesi rappresenta una sfida per l’ottenimento dell’interoperabilità e della coesione nel continente. Senza un adeguato coordinamento, si corre il rischio di un’eccessiva frammentazione, con conseguente complicazione dei processi per le imprese e i fornitori di tecnologie che operano in più Paesi.
Fatturazione elettronica e Unione europea: la Direttiva ViDA
In risposta a questo scenario, si sono registrati progressi normativi riguardanti la fatturazione elettronica nell’Unione europea. La Commissione europea ha presentato la proposta di Direttiva “VAT In The Digital Age” (ViDA), che mira a rinnovare l’approccio alla gestione dell’IVA nelle operazioni transfrontaliere, semplificando le procedure amministrative più complesse e ottimizzando i processi. Tra le principali novità della proposta vi è l’introduzione di Digital Reporting Requirements (DRR) a livello dell’Unione europea, stabilendo così standard uniformi per la trasmissione elettronica delle informazioni relative all’IVA. Inoltre, entro il 2028 – con una possibile estensione al 2030 – è prevista l’adozione della fatturazione elettronica come metodo predefinito per l’emissione delle fatture, contribuendo ulteriormente alla modernizzazione e all’armonizzazione dei processi contabili nell’UE.
La proposta ViDA offre un’opportunità senza precedenti per guidare l’adozione dei sistemi di fatturazione elettronica nell’Unione europea, favorendo la semplificazione dei processi e l’interoperabilità tra le imprese a livello transfrontaliero. Tuttavia, la proposta è ancora in fase di discussione e non ha ancora ottenuto l’approvazione finale dai ministri delle Finanze dell’UE, come inizialmente previsto per il 2023. L’ECON (Comitato per gli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo) ha pubblicato due rapporti contenenti 251 emendamenti alla proposta ViDA. Questi emendamenti mirano principalmente a tutelare i sistemi e i modelli nazionali e a sostenere le piccole e medie imprese durante il processo di transizione. Dal 2024, il gruppo di lavoro dei ministri delle finanze dell’UE si è riunito due volte per affrontare le questioni tecniche in sospeso e si riunirà nuovamente l’8 marzo 2024 con un focus sul primo pilastro, ovvero i requisiti di rendicontazione digitale e fatturazione elettronica nell’Unione Europea. L’obiettivo è raggiungere un accordo politico il 14 maggio, in occasione della riunione mensile dell’ECOFIN (Consiglio Economia e Finanza).
I numerosi emendamenti rilasciati dall’ECOM riflettono anche la volontà di diversi Paesi di preservare i propri sistemi nazionali esistenti, basandosi sui risultati positivi osservati, con particolare riferimento all’esperienza italiana.
L’Italia ha assunto un ruolo di pioniere nel campo della fatturazione elettronica, pubblicando la prima legge in materia già nel lontano 2007 e diventando il primo Paese europeo a istituire un obbligo di fatturazione elettronica generalizzato nel 2019. L’esperienza italiana costituisce uno studio di caso prezioso sui vantaggi derivanti dalla transizione alla fatturazione elettronica, offrendo importanti insegnamenti sul percorso verso l’obbligatorietà. Tra le principali lessons learned tratte dall’Italia vi è l’adozione graduale dell’obbligo, il coinvolgimento attivo degli stakeholder attraverso la creazione di comunità e spazi di dialogo tra imprese, istituzioni ed esperti, nonché la fase preliminare di sperimentazione del sistema prima della sua piena implementazione. Inoltre, un punto chiave è stato l’investimento in una comunicazione focalizzata più sui benefici che sull’adempimento.
Fatturazione elettronica in Europa e nel mondo: i principali sviluppi
La fatturazione elettronica in Europa si presenta con diversi formati e modelli, che variano a seconda dei singoli Paesi, rispecchiando la diversità dei contesti normativi e delle infrastrutture tecnologiche. Questa variazione è evidente nelle informazioni obbligatorie (CIUS – Core Invoice Usage Specification) che variano da Paese a Paese, così come nei modelli di fatturazione elettronica legati alle infrastrutture utilizzate. Inoltre, le prassi consolidate nella collaborazione tra partner commerciali contribuiscono alla diversità dei formati. I formati più diffusi includono protocolli basati su XML, come Universal Business Language (UBL) e UN/CEFACT Cross-Industry Invoice (CII), oltre a formati PDF non strutturati.
Per quanto riguarda i modelli di scambio della fatturazione elettronica, ci sono diversi approcci, tra cui connessioni bilaterali dirette, piattaforme centralizzate e intermediari. Ognuno di questi modelli presenta pro e contro in termini di controllo da parte delle autorità, flessibilità e interoperabilità. Tra i modelli considerati vi sono il modello di scambio centralizzato, il modello di rendicontazione in tempo reale, il modello di clearance, il modello di interoperabilità e il modello di scambio decentralizzato CTC. Ogni modello ha caratteristiche specifiche e implicazioni sulle operazioni aziendali e la conformità normativa.
Nonostante le differenze nei modelli e negli standard adottati per la fatturazione elettronica, sia in Europa che a livello globale molti Paesi stanno attuando o considerando l’attuazione di obblighi di fatturazione elettronica generalizzati. Questi sviluppi riflettono un impegno condiviso per modernizzare e armonizzare le pratiche di fatturazione, con l’obiettivo di ridurre i pesi amministrativi e contrastare l’evasione fiscale.
Fatturazione elettronica per scambi globali: il caso Peppol
Per quanto concerne lo sviluppo della fatturazione elettronica in Europa e nel mondo, è essenziale menzionare Peppol, acronimo di Pan-European Public Procurement OnLine. Fondata nel 2008, OpenPeppol rappresenta una rete di notevole rilevanza, a cui diversi Paesi sono ricorsi per lo scambio di documenti commerciali elettronici, adottando uno standard unificato. Oltre alle fatture elettroniche, Peppol agevola lo scambio di oltre 65 documenti di business, tra cui ordini di acquisto, note di credito e documenti di trasporto. La rete promuove l’interoperabilità attraverso il suo standard PINT (Pan-European Public Procurement Online Interoperability) strettamente correlato allo standard europeo EN 16931. Con una diffusione significativa sia all’interno che all’esterno dell’UE, Peppol facilita lo scambio di documenti commerciali tra diverse giurisdizioni, promuovendo l’efficienza nei processi di business internazionali. Un esempio importante di questo impegno è rappresentato da un progetto pilota avviato alla fine del 2023, in cui la Commissione europea, l’Autorità Peppol olandese, l’Autorità Peppol di Singapore e OpenPeppol hanno collaborato per facilitare lo scambio continuo di fatture elettroniche tra Singapore e i Paesi Bassi.
La fatturazione elettronica in Europa
La volontà di adottare la fatturazione elettronica in Europa si sta manifestando principalmente a livello nazionale, con una serie di aggiornamenti e modifiche in corso in diversi Paesi. Ad esempio, la Romania pianifica di rendere operativo il suo sistema di fatturazione elettronica a luglio 2024, mentre la Francia prevede un’iniziale fase pilota. Anche il Belgio ha fissato l’obbligo di fatturazione elettronica B2b a partire dal 2026. Progetti di implementazione sono in corso anche in Croazia e nei Paesi Baschi, con lanci previsti rispettivamente nel 2025 e nel 2024. In Germania, i negoziati per l’obbligo della fatturazione elettronica B2b riprenderanno nel 2024, con una possibile implementazione tra il 2027 e il 2028. Tuttavia, ci sono stati ritardi e rinvii di pianificazione, come nel caso della Polonia e della Slovacchia. Nel complesso, questi sono solo alcuni esempi dei molteplici sviluppi in atto che evidenziano come il panorama della fatturazione elettronica in Europa sia in continua evoluzione e richieda un costante monitoraggio e aggiornamento per adattarsi alle modifiche normative e agli sviluppi tecnologici.
La fatturazione elettronica in Asia, Oceania e Africa
Oltre all’Europa, anche l’Asia sta attraversando un’importante trasformazione nel campo della fatturazione elettronica. In Cina, ad esempio, si sta attuando l’implementazione del sistema e-fapiao, già testato in fase pilota in alcune regioni del Paese. Nel sud-est asiatico, come in Oceania, sempre più Paesi stanno adottando il modello PINT (Peppol International), con l’obiettivo di potenziare l’efficienza delle loro operazioni commerciali.
Nel Medio Oriente, i Paesi del Gulf Cooperation Council – Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar, Saudi Arabia, UAE – hanno sviluppato diverse strategie per modernizzare i loro sistemi finanziari nell’era digitale. Tra queste strategie, vi è l’implementazione di un sistema di fatturazione elettronica al fine di ridurre l’evasione fiscale e migliorare l’efficienza organizzativa. In particolare, il Regno dell’Arabia Saudita è all’avanguardia in questo settore e ha servito da modello per iniziative simili adottate da altre nazioni, tra cui Emirati Arabi Uniti, Oman ed Egitto.
La fatturazione elettronica in America
Nel continente americano, il Sud America ha avviato l’implementazione e l’espansione degli obblighi di fatturazione elettronica da diversi anni. Nel frattempo, negli Stati Uniti, è partito il progetto The Digital Business Network Alliance (DBNAlliance), un’iniziativa collaborativa del BPC e dei Federal Reserve Financial Services. Questo progetto fornisce un framework di scambio di mercato basato su standard tecnici e normativi, che consente alle imprese di scambiare fatture elettroniche e documenti della catena di approvvigionamento in modo sicuro.
In conclusione
In conclusione, la diffusione della fatturazione elettronica in Europa e nel resto del mondo sta trasformando radicalmente i processi commerciali e amministrativi su scala globale. Dall’Europa all’Asia, dalle Americhe al Medio Oriente, i Paesi stanno sempre più adottando sistemi e standard innovativi. Con il costante sviluppo di nuovi modelli, ci si aspetta che questa tendenza continui a crescere, apportando un impatto significativo all’economia mondiale nei prossimi anni.
A cura di
Asia Jane Leigh
Digital B2b, Tdl e-invoicingResearch Analyst dell'Osservatorio Digital B2b, e del Tavolo di lavoro e-invoicing
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