Innovare la catena del valore dell’eCommerce B2c: la logistica

Contenuto Gratuito Insight eCommerce B2c Logistica Logistica/Trasporti Dicembre 2022

A cura di:
Valentina Pontiggia – Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2c
Alice Chieppa – Ricercatrice dell’Osservatorio eCommerce B2c

L’eCommerce B2c sta vivendo una forte trasformazione, per via della pandemia prima e dell’incertezza geo-politica poi. La crescita degli acquisti online di prodotto, anche se più contenuta nel 2022 (+8%) rispetto al 2021 (+18%) e al 2020 (+47%), e la rilevanza crescente dell’omnicanalità nelle strategia di merchant e di retailer hanno reso necessario un processo di reingegnerizzazione e di ottimizzazione delle attività della catena del valore dell’eCommerce B2c e in primis della logistica.

Quali sono quindi le linee di evoluzione in ambito logistico?

Innanzitutto, la crescente complessità dei flussi all’interno della rete ha portato i player a rivedere le attività di magazzino e a riorganizzare il network logistico. A livello di magazzino, si sta lavorando in ottica di efficientamento dell’evasione degli ordini online, ad esempio tramite l’automatizzazione dei processi di picking e di packing: Kroger (USA), Tannico (ITA), Ocado (UK) e Amazon (USA) utilizzano robot nei loro centri logistici per la preparazione degli ordini. Altri player hanno investito nell’infrastruttura logistica aprendo centri dedicati interamente all’evasione degli ordini online, come Carrefour che ha inaugurato un nuovo centro di distribuzione in Belgio in grado di evadere fino a 5.000 ordini al giorno.

In relazione alla consegna last mile, stanno ricevendo sempre più attenzione le modalità di consegna alternative, in primis il ritiro degli ordini presso i PUDO (Pick Up, Drop Off point). Ma quali sono i principali punti di forza? Ridurre (se non azzerare) le mancate consegne, contenere i costi (accorpamento di più consegne in unico viaggio, …) e ottimizzare i tempi di consegna (soprattutto nelle aree urbane, programmazione dei viaggi nelle ore di minor traffico, …), con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale (riduzione delle emissioni di CO2, minor impatto sul traffico urbano, …). Tra le varie modalità si segnala l’integrazione della propria logistica con una rete di punti di ritiro, sia negozi di altri player (IKEA ha abilitato il ritiro degli ordini online presso il parcheggio di alcuni supermercati Tesco in UK) sia parcel locker (Kroger sta testando l’utilizzo di locker refrigerati all’esterno dei propri negozi per il ritiro della spesa, Conad sta sperimentando il ritiro della spesa online tramite locker refrigerati e dm Drogerie markt ha abilitato il click&collect presso i propri parckel locker). Sempre in tema distributivo, non può essere non citato il quick Commerce, che rimane un ambito di sperimentazione per i merchant e i retailer, soprattutto nel Food&Grocery. Molti, infatti, hanno attivato il servizio di consegna rapida, come Esselunga (ITA), Schnucks (USA) ed Expert Mallardo (ITA), attraverso la collaborazione con player esterni, rispettivamente con Deliveroo, Instacart e Alfonsino.

Si osserva poi una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale, in modo trasversale sui diversi processi (di magazzino e di distribuzione). Cortilia, ad esempio, ha aperto una nuova sede con magazzino a ridotto impatto ambientale, mentre Zara ha introdotto l’utilizzo di materiale riciclato per il packaging degli ordini eCommerce. Altri ancora stanno optando per soluzioni sostenibili per la consegna last mile, come il Gruppo Arena (Végé) che ha avviato il servizio per la consegna a domicilio tramite veicoli elettrici in Italia, Uber che sta testando la consegna di piatti pronti tramite veicoli autonomi a zero emissioni a Hudson e a Mountain View negli USA, Amazon che sfrutta le e-cargo bike come mezzo per la consegna per supportare l’apertura del primo hub di micromobilità a Londra e H&M che ha introdotto in Olanda, Svizzera, Italia e Francia la possibilità per i propri clienti di scegliere di ricevere i propri ordini, e di restituire i propri resi, attraverso il servizio di delivery tramite bicicletta. In questa ottica, è rilevante anche l’iniziativa di Zalando, Ynap e About You volta alla sensibilizzazione dell’industria della moda ad investire in materiali riciclati, in produzioni più sostenibili e in una logistica sempre più sostenibile.

Infine, molti merchant, per far fronte a un’inflazione e un’incertezza di contesto senza precedenti, hanno iniziato a rivedere, anche in ambito logistico, le proprie politiche di pricing. Amazon, ad esempio, ha aumentato il prezzo dell’abbonamento Prime sia in America che in Europa, così come Gopuff ha aumentato il canone mensile del proprio programma di abbonamento per la consegna a domicilio gratuita negli USA. Anche Zara e Boohoo in UK hanno apportato delle modifiche ai prezzi dei loro servizi introducendo, per la prima volta, una fee per i resi ritirati a domicilio dai corrieri. In generale, crescono gli sforzi di educazione verso il consumatore per valorizzare (anche dal punto di vista economico) il ruolo della logistica.

Insomma, sono tante le risposte che l’eCommerce sta provando a dare in questi tempi d’incertezza, dimostrandosi flessibile, trasformista e desideroso di adeguarsi in tempi rapidi alle nuove logiche di mercato.

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