Smart Home: al fuorisalone si guarda al futuro
A cura di:
Giulio Salvadori – Direttore dell’Osservatorio Internet of Things
Nella settimana del 6-12 giugno 2022, Fiera Milano ha ospitato il Salone del Mobile, la più importante fiera e punto d’incontro, a livello mondiale, per gli operatori del settore casa-arredamento. Parallelamente, al Fuorisalone, una serie di iniziative ed eventi dedicati al design hanno popolato la città, trasformandola in una immensa vetrina aperta a tutti. Tra le varie iniziative proposte spiccano quelle dedicate alla tecnologia e in particolare alla Smart Home, sempre più al centro dell’attenzione del panorama del design e dell’arredamento. Sono, infatti, diversi i brand che hanno realizzato delle installazioni con l’obiettivo di promuovere i propri progetti per la casa intelligente.
Ad esempio, Haier Europe ha realizzato un percorso immersivo ed esperienziale intitolato “Home Switch Home”, che coinvolge i suoi tre brand internazionali Candy, Hoover e Haier e mette in scena la connettività a 360°. Più di 1.000 mq dedicati alla Smart Home, all’Internet of Things e all’Intelligenza Artificiale, declinati ad hoc per ognuno dei tre brand e le sue peculiarità.
Samsung, invece, in occasione della Design Week 2022, ha riaperto la propria Smart Home, situata al Samsung District, il quartier generale milanese dell’azienda coreana. Una serie di appuntamenti utili per rappresentare la concezione contemporanea di casa, secondo la prospettiva dell’azienda. Visitando la Smart Home, gli appassionati di design hanno potuto toccare con mano i benefici della casa connessa, attraverso la scoperta delle ultime novità di prodotto e le possibili interazioni tra dispositivi.
Anche BTicino non si è lasciata sfuggire questa preziosa vetrina per presentare la propria offerta per la casa intelligente. Attraverso un percorso guidato, i visitatori hanno potuto scoprire il BTicino Smart Apartment: videocitofoni, luci, prese, automazioni, temperatura e sicurezza gestibili tramite App o voce, grazie agli assistenti vocali Amazon, Google e Apple. Un nuovo scenario domestico, contemporaneo e tecnologico, in grado di offrire nuove esperienze d’uso alla quotidianità dell’abitare.
Infine, la cinese Huawei con la mostra “Tomorrow Leaving”, attraverso l’installazione immersiva The Global Home e un documentario a cura di Robert Thiemann ha esplorato il futuro dell’abitare, che prevede una casa sempre più intelligente, pronta a soddisfare le esigenze psico-fisiche degli inquilini e interconnessa.
Insomma, una serie di iniziative che ha puntato i riflettori sulla casa del futuro, in grado di rispondere alle esigenze specifiche di ciascun utente. D’altro canto, il consumatore guarda con sempre maggior interesse alla casa intelligente: la pandemia ha innescato una profonda trasformazione degli stili di vita delle famiglie italiane all’interno delle abitazioni, facendo aumentare il numero di attività che vengono svolte tra le mura domestiche. E ciò, abbinato alla crescita della cultura digitale degli utenti e agli incentivi fiscali, sta accelerando alcune dinamiche del mercato della Smart Home in Italia.
Da un lato, si registra un aumento della conoscenza della Smart Home tra i consumatori italiani. Secondo i risultati di una recente indagine realizzata dall’Osservatorio Internet of Things, il 74% dei rispondenti a fine 2021 dichiara di aver sentito parlare almeno una volta di casa intelligente (69% nel 2020, 68% nel 2019, 59% nel 20181). Un dato che dimostra come la Smart Home oggi non riguardi più solo una nicchia di persone vicine al mondo delle tecnologie, ma si fa spazio sempre più come fenomeno di massa.
Dall’altro lato, parallelamente alla conoscenza, cresce progressivamente anche la diffusione dei dispositivi connessi nelle case: il 46% dei consumatori italiani ne possiede almeno uno, dato in costante crescita rispetto ai tre anni precedenti (43% nel 2020, 42% nel 2019, 41% nel 2018). Sono soprattutto i più giovani, con età compresa tra i 18 e i 34 anni, a possedere un oggetto smart all’interno della propria abitazione (63%), assieme a coloro che hanno una maggiore familiarità con le tecnologie, i cosiddetti “Tech Advanced” (78%).
Ma cosa si aspettano i consumatori dalla Smart Home del futuro? Sicuramente che la diffusione dei dispositivi smart continui a crescere, ma anche una maggiore attenzione ai temi dell’interoperabilità e dell’integrazione da parte delle aziende produttrici, al fine di soddisfare pienamente le necessità del consumatore e favorire così ulteriormente lo sviluppo del mercato. Guardando ai risultati dell’indagine, ben il 34% dei rispondenti afferma di avere intenzione di acquistare oggetti smart nei prossimi 3 anni (+12% rispetto al 2020). Tuttavia, una Smart Home del futuro completamente autonoma e integrata è uno scenario ancora lontano per il consumatore: solo il 10% dei rispondenti all’indagine ritiene che si stia già realizzando, per il 7% accadrà entro i prossimi due anni, mentre ben l’83% considera questa prospettiva fin troppo avveniristica. Ciononostante, questi dati migliorano se guardiamo a chi ha già acquistato un oggetto smart: 1 su 4 tra loro considera l’integrazione e la completa autonomia della casa intelligente realizzabili già nel breve termine.
1Fonte: survey CATI realizzate in collaborazione tra l’Osservatorio Internet of Things e Doxa, 2018, 2019, 2020 e 2021.
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