I TREND DI SVILUPPO DELLA FILIERA DELL’ACCETTAZIONE DEI PAGAMENTI
A cura di:
Ivano Asaro – Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments
L’industria dei pagamenti ha subito una profonda trasformazione nel corso degli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda il mondo dell’accettazione dei pagamenti. Le operazioni di merger and acquisition a livello globale hanno infatti registrato una forte accelerazione a partire dal 2017 ad oggi, sia in termini di numero di operazioni (211 di media all’anno contro le 97 del quinquennio precedente) sia in termini di valore delle stesse (64,8 miliardi di dollari di media all’anno contro i 7,8 miliardi di dollari del quinquennio precedente). Inoltre, la maggioranza delle acquisizioni registrate nel triennio 2019-2021 sono legate al mondo dell’accettazione dei pagamenti. Gli attori che operano nella filiera dell’acquiring stanno infatti perseguendo una politica di integrazione verticale, attraverso operazioni di acquisizione di attività a monte e a valle della catena del valore, con l’obiettivo di offrire soluzioni end-to-end. A queste politiche si aggiungono quelle di espansione internazionale e consolidamento della leadership, evidenti in alcune delle maggiori acquisizioni degli ultimi anni, come quelle che hanno coinvolto le americane FIS Global-Worldpay e Fiserv-First Data o le europee Worldline-Ingenico e Nexi-Nets.
La filiera dell’accettazione dei pagamenti digitali è composta da diverse tipologie di attori. A monte vi è l’acquiring processor, ossia l’attore che svolge le attività di carattere tecnico-informatico che sottendono all’accettazione di un pagamento. Tra le attività principali del processor si annoverano, ad esempio, l’instradamento della transazione verso il circuito corretto (routing), l’acquisizione e la gestione dei contratti con gli esercenti, la gestione dei rimborsi e degli storni di addebito, l’addebito delle commissioni, l’elaborazione dei flussi contabili necessari per l’elaborazione degli estratti conto, etc. Il processor svolge dunque le attività tecniche e non necessita di una licenza come Payment Service Provider (PSP). L’attività di processing, inoltre, risulta molto standardizzata a livello europeo e mondiale, di conseguenza il processor può operare in diversi mercati con pochi cambiamenti di processo. Proprio per la sua natura standardizzata, il processing richiede economie di scala per essere profittevoli.
A seguire nella catena del valore vi è il merchant acquirer, ossia l’attore che intrattiene il rapporto contrattuale con l’esercente. L’acquirer fornisce tutti i servizi che consentono agli esercenti di accettare pagamenti tramite carte di pagamento, sia in negozio sia online, e di assicurarsi le risorse monetarie relative a tali transazioni. Tra le principali attività svolte dall’acquirer vi sono la gestione del rapporto commerciale e la definizione delle relative condizioni economiche, l’eventuale fornitura dell’infrastruttura tecnica necessaria per l’accettazione del pagamento (compresi terminali POS o Payment Gateway virtuali), le attività di accreditamento dei fondi e di addebito delle commissioni. Le banche rimangono gli interlocutori principali per gli esercenti e possono svolgere la funzione di acquirer internamente oppure appoggiarsi ad acquirer terzi, ma comunque mantenendo l’interfaccia con il cliente. Tuttavia, negli ultimi anni si sta sempre di più assistendo ad un fenomeno di disintermediazione delle banche. Queste hanno infatti accelerato il processo di vendita dei propri rami legati all’acquiring per appoggiarsi ad attori terzi. Parallelamente, si è assistito anche all’ingresso di nuovi player nel mercato, come Fintech o acquirer stessi, che hanno iniziato ad interfacciarsi direttamente con l’esercente con offerte online semplici e dirette, disintermediando così il ruolo delle banche. Tra questi troviamo ad esempio nuovi entranti come Sumup, Viva Wallet, MyPOS e incumbent come Nexi, Axerve e Worldline.
Nella filiera dell’acquiring italiana si inserisce anche la figura del gestore terminali che, con i suoi sistemi tecnologici hardware e software, è incaricato di gestire le transazioni originate dai terminali POS fisici, espletando funzioni di instradamento verso l’acquirer. Il gestore terminali può essere indipendente, integrato con l’acquirer o può essere internalizzato o acquisito dai grandi esercenti per gestire logiche di multi-acquiring.
L’ultimo miglio della filiera è rappresentato dal POS provider, ossia l’attore che produce i terminali POS. Il mercato della produzione dei terminali POS fisici richiede una scala produttiva piuttosto grande per mantenere bassi i costi di produzione. Sono necessari, inoltre, grandi competenze per garantire standard di sicurezza molto elevati per i terminali e i software utilizzati, che devono gestire senza rischi i pagamenti elettronici. Queste caratteristiche fanno si che le barriere all’entrata siano molto alte. Inoltre, sul mercato sono disponibili diverse tipologie di terminali POS, dai più tradizionali ai più evoluti, come gli Smart POS, dispositivi dotati di un sistema operativo (nella maggior parte dei casi Android) che permette loro di ospitare diverse applicazioni a valore aggiunto e di accettare anche i pagamenti più innovativi, o i Mobile POS terminali connessi allo smartphone dell’esercente che consentono la lettura della carta e l’inserimento del PIN. Si stanno, però, affacciando sul mercato anche le soluzioni “software POS”, anche chiamate “Tap to Phone” o “Tap on Phone”. Queste soluzioni consentono ai commercianti di accettare i pagamenti contactless direttamente dal proprio smartphone o tablet (se opportunamente dotato di antenna NFC) senza la necessità di utilizzare alcun hardware aggiuntivo. Queste soluzioni hanno generalmente tempistiche di onboarding molto ridotte rispetto ai terminali tradizionali, in molti casi non vengono applicati canoni mensili per l’utilizzo, ma solo commissioni percentuali sulle transazioni. I “software POS” non richiedono hardware aggiuntivi, in quanto vengono installati direttamente sullo smartphone dell’esercente e sono quindi molto facili da trasportare. Tutte queste caratteristiche rendono i software POS particolarmente adatti per micro imprese e professionisti e per gli attori in mobilità, come corrieri e driver. Non si escludono però applicazioni anche per i grandi retailer che potrebbero usare queste soluzioni, per esempio, per gestire le lunghe code negli orari in cui i punti vendita sono più affollati, o potrebbero sfruttarle per ridisegnare l’esperienza del cliente. Per esempio, le aziende del lusso potrebbero prevedere pagamenti direttamente al personal shopper, eliminando la coda alla cassa e offrendo quindi esperienze premium alla clientela.
Il mondo dei pagamenti sta dunque cambiando rapidamente, sia per quanto riguarda gli equilibri di mercato e lo scenario competitivo europeo e mondiale, sia in termini di innovazioni che promettono di cambiare l’esperienza di pagamento per i consumatori e il modo di gestire il proprio business agli esercenti.
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