A cura di:
Paola Olivares – Direttore dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata
Alberto Curnis – Ricercatore Osservatorio Droni e Mobilità Area Avanzata

La pandemia che abbiamo e stiamo tutt’oggi vivendo ha portato all’attenzione di tutti l’urgente necessità per il Sistema Paese di una maggiore spinta verso la digitalizzazione. Tanti i trend tecnologici in atto dall’IoT, all’intelligenza artificiale, dalla blockchain alla robotica. Proprio all’interno di quest’ultima si colloca la tecnologia dei droni il cui potenziale è ancora tutto da cogliere!
Sono 228 i casi di applicazione di questa tecnologia in Italia mappati dall’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata tra il 2019 e il 2021. Stiamo parlando principalmente di sperimentazioni (25%), utilizzi sporadici (38%), e una parte di casi evoluti fino a una vera e propria operatività (21%). La restante parte riguarda annunci, ossia dichiarazioni da parte di aziende sull’intenzione di voler avviare progetti nei prossimi mesi/anni. Tra i settori più coinvolti la Pubblica Amministrazione (57%), la salvaguardia ambientale (11%) e le utility (6%), in virtù dei grandi benefici ottenibili dall’utilizzo dei droni nella conduzione di attività di ispezione.
Per comprendere appieno lo stato di sviluppo dei progetti, ma soprattutto confrontarci su leve e barriere alla diffusione della tecnologia, l’Osservatorio ha organizzato a inizio luglio un workshop con la Community.

LO STATO DI MATURITA’ DELLE AZIENDE ITALIANE
Lo stato di maturità nell’utilizzo dei droni è influenzato dal settore di appartenenza dell’azienda utilizzatrice e dal campo applicativo di questa tecnologia. Le variabili chiave utili a descrivere il livello di maturità sono: (i) stato di attuazione, (ii) organizzazione e competenze interne, (iii) collaborazioni esterne, (iv) tecnologia e (v) dati.
La discussione ha fatto emergere come ad oggi i settori delle utility e della salvaguardia ambientale godano di una maggiore maturità applicativa nell’utilizzo dei droni per le proprie attività. Mediamente le principali aziende appartenenti a questi settori hanno avviato molteplici sperimentazioni, che in molti casi si sono ulteriormente evolute in una vera e propria integrazione della tecnologia nei processi aziendali affiancando o sostituendo definitivamente la precedente modalità di svolgimento di determinate attività. In virtù di questo le aziende hanno provveduto a riorganizzarsi internamente introducendo una specifica divisione dedicata ai droni composta da un team multidisciplinare con competenze interne approfondite. La collaborazione si estende spesso anche oltre i confini aziendali con lo sviluppo di relazioni continuative, che in molteplici casi si concretizzano in un vero e proprio rapporto di fiducia con scambio anche di informazioni strategiche con i fornitori tecnologici presenti sul mercato, i quali si mettono a disposizione per personalizzare la propria offerta per rispondere alle specifiche esigenze dell’azienda. A livello tecnologico, la scelta fra l’impiego di soluzioni chiavi in mano presenti sul mercato e lo sviluppo di soluzioni personalizzate è fortemente influenzata dalla natura dell’operazione da compiere. Inoltre, è proprio in questi settori che si cominciano a intravedere alcune importanti sperimentazioni relative al volo automatico e autonomo. Anche a livello di elaborazione dei dati raccolti tramite drone assistiamo a uno stato di sviluppo avanzato in questi settori con alcune delle principali aziende che si sono dotate di software ad hoc integrati con algoritmi di intelligenza artificiale al fine di rendere il processamento sempre più automatizzato e, a seconda della necessità, real-time.
Differente la situazione in altri settori. Prendendo ad esempio la logistica si evidenzia un forte interesse nei confronti della tecnologia droni sia per applicazioni in ambienti indoor (inventari di magazzino, ispezione dei siti logistici, attività di sicurezza sorveglianza, ecc.) sia in ambienti outdoor, prima fra tutti la delivery di merce. Ci troviamo però in questo caso in una fase embrionale di sviluppo. I vincoli normativi e la necessità di un ulteriore sviluppo tecnologico rendono ancora distante il raggiungimento di una piena maturità operativa.

LE PRINCIPALI LEVE E BARRIERE ALLO SVILUPPO
Il fattore chiave per lo sviluppo del mercato è certamente la normativa. Gli attori da un lato lamentano una scarsa chiarezza e un ritardo rispetto al grado di sviluppo tecnologico e dall’altro identificano nei requisiti stringenti e nella lentezza autorizzativa il principale freno alle sperimentazioni e al raggiungimento di una continuità operativa nell’impiego dei droni.
Un altro aspetto cruciale riguarda la conoscenza delle potenzialità e dei benefici ottenibili con i droni e, conseguentemente, l’impatto sull’accettazione sociale della tecnologia che è ancora bassa. Tuttavia, la forte attenzione mediatica in tempi di covid e l’iniziale presa di coscienza sull’applicabilità dei droni anche in contesti più innovativi (i.e. delivery di farmaci) rappresentano un primo passo verso l’abbattimento di questa barriera di scetticismo.
Infine, imprescindibile il legame con lo stato di sviluppo tecnologico. L’aumento dell’autonomia delle batterie, lo sviluppo di infrastrutture dedicate al decollo e all’atterraggio dei velivoli, la copertura 5G, la certificazione dei droni, lo sviluppo di sistemi avanzati per gestire l’integrazione nello spazio aereo tradizionale e l’impiego dell’Artificial intelligence, ad esempio per l’elaborazione dei dati raccolti, sono solo alcuni aspetti su cui è importante lavorare. L’avanzamento tecnologico accompagnato dall’apertura a sperimentazioni più frequenti rappresenta la direzione da percorrere per cogliere tutti i benefici che la tecnologia può offrire.

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