Mobile Enterprise: anche il Business diventa Smart

Il mercato della Mobile Enterprise, inteso come la spesa delle imprese per soluzioni digitali che favoriscono la mobilità dei dipendenti, nel 2014 vale circa 2.200 milioni di € e si stima arriverà a superare i 3.300 milioni di € nel 2017, grazie ad una crescita del 53% in 3 anni.
Quasi una PMI italiana su 4 non ha ancora introdotto in azienda alcun Mobile Device (né Notebook, né Smartphone, né Tablet) e solo il 25% delle PMI ha già introdotto Mobile Biz-App a supporto dei propri processi di business, mentre ben il 60% dichiara di non aver alcun interesse né esigenza di introdurre App.

 

10 miliardi di € in produttività recuperati nel 2015

grazie ad App, Tablet e Smartphone in azienda

 

L’impiego di soluzioni Mobile a supporto dei processi di business da parte di Imprese (Grandi e PMI) e PA permette alle organizzazioni di ottenere molteplici benefici di efficacia ed efficienza, che consentono un recupero di produttività per i propri dipendenti dotati di dispositivi mobili pari a circa 10 miliardi di euro nel 2015.

Milano, 6 Ottobre 2015 – Il valore del recupero di produttività per l’anno 2015, legato all’adozione di dispositivi Mobile a supporto dei dipendenti, si stima attorno ai 10 miliardi di euro nel 2015. Questo è l’effetto della diffusione della Mobile Enterprise, ovvero l’adozione di Mobile Device, di Mobile Biz-App e delle piattaforme di gestione per favorire la mobilità dei dipendenti.

 

Per dotare i propri dipendenti di queste soluzioni, le imprese italiane nel 2014 hanno speso 2,2 miliardi di € con una crescita del 18% rispetto all’anno precedente, valore che l’Osservatorio Mobile Enterprise della School of Management del Politecnico di Milano stima toccherà quota 2,5 miliardi nel 2015, con un’ulteriore crescita del 15%.

 

La ricerca annuale dell’Osservatorio, giunto all’11° edizione, approfondisce criticamente il ruolo che le soluzioni Mobile possono svolgere a supporto dei processi di business, identificandone il grado di diffusione, i principali impatti, i benefici e le criticità.

 

Il paradigma della Mobility, nei prossimi anni, è destinato a contaminare e condizionare in maniera profonda ogni dinamica di innovazione digitale: dai sistemi informativi alla gestione dei dati e delle informazioni, fino all’organizzazione del lavoro che dovrà abbattere i rigidi vincoli del quando, del dove e del come si produce valore”, afferma Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

 

 La gran parte degli investimenti dedicati alla Mobility è ancor oggi legata ai dispositivi: infatti il 68% della spesa delle imprese in Mobile Enterprise è relativo all’acquisto di Smartphone, Tablet, Notebook e altri Terminali industriali; il 25% è legato alla componente Mobile Biz-App, ossia le applicazioni software che consentono di sfruttare al meglio i Mobile Device per le proprie attività lavorative; mentre il 7% è relativo alle piattaforme di gestione del nuovo ecosistema Mobile aziendale, ovvero le soluzioni di Enterprise Mobility Management, che consentono il download delle Biz-App, il loro aggiornamento, la gestione e la sicurezza dei dati sui dispositivi.

 

L’adozione della Mobile Enterprise da parte di Imprese (Grandi e PMI) e PA del nostro Paese consente nel 2015 un recupero di produttività che abbiamo stimato pari a 10 miliardi di euro, guardando alla molteplicità dei Mobile Worker già dotati di soluzioni Mobile a supporto delle proprie attività professionali”, afferma Paolo Catti, Direttore dell’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano. “A titolo d’esempio l’introduzione di una soluzione di Sales Force Automation (ovvero a supporto della forza vendita) permette di ridurre il costo del processo di vendita di alcuni euro per ogni ordine (tra 2,5 € e 6,5 €/ordine) grazie alla possibilità di ridurre il numero di errori in fase di digitazione, minimizzare gli spostamenti e ottimizzare l’agenda dei Venditori. Mentre le soluzioni di Work Force Management consentono di arrivare a recuperare 40€ di produttività per ogni intervento, per esempio abbattendo i tempi operativi sia delle missioni pianificate sia delle manutenzioni straordinarie. Ogni figura professionale riesce, quindi, con le soluzioni Mobile ad essere più produttiva, riducendo le attività a minor valore aggiunto”.

 

La consapevolezza dei vantaggi offerti dalle soluzioni della Mobile Enterprise è ben presente nella gran parte delle Grandi e Medio Grandi Imprese italiane, ma è invece ancora spesso carente nelle PMI. La ricerca condotta su un campione statisticamente significativo di PMI italiane evidenzia, infatti, un quadro di adozione limitata del paradigma della Mobile Enterprise, che testimonia la mancata percezione di rilevanza delle soluzioni Mobile a supporto del business:

  • solo poco più di una PMI su 4 assegna, per il 2016, un grado di priorità alto o medio alto agli investimenti in progetti ICT a supporto della Mobility nelle proprie organizzazioni;
  • quasi una PMI su 4 non ha ancora introdotto in azienda alcun Mobile Device (né Notebook, né Smartphone, né Tablet);
  • solo il 25% delle imprese ha già introdotto Mobile Biz-App a supporto dei propri processi di business, mentre ben il 60% dichiara di non aver alcun interesse né esigenza di introdurre App a supporto del business.

 

“La limitata diffusione di soluzioni Mobile Enterprise nelle PMI è dovuta anzitutto a budget dedicati all’ICT molto limitati e in contrazione da anni, spesso in grado di coprire solo i costi di manutenzione. Inoltre in quasi 2 PMI su 3 manca (ancora) una vera e propria Direzione (IT), che governi e stimoli i progetti di innovazione e sappia cogliere le opportunità della Mobility per il proprio Business.” Aggiunge Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano. “Si conferma, quindi, l’incredibile deficit culturale delle nostre PMI nei confronti del digitale. Eppure le PMI italiane dovrebbero avere chiaro che la sfida della competitività non si gioca solo assicurando i prodotti o i servizi migliori, ma con processi più agili, con maggiore flessibilità e con decisioni più tempestive grazie a informazioni e dati accessibili con rapidità e in qualunque luogo. Fortunatamente, in questo scenario, non mancano casi concreti di piccole imprese in cui la fiducia nella Mobile Enterprise ha già portato alla realizzazione di progetti ampi, efficaci, poco costosi e che hanno consentito di generare grande valore, anche innovando significativamente il modello di business.”

 

Nel mercato della Mobile Enterprise, esiste un ecosistema dinamico di attori (da grandi multinazionali del mondo ICT a piccole/medie realtà specializzate sul Mobile, fino a Startup innovative) in grado di proporre innovazioni continue sia tecnologiche sia di business (Firma Elettronica, Wearable Device, Realtà Aumentata, Mobile POS, Internet of Things, ecc.) a supporto della digital trasformation delle aziende.

 

  

L’edizione 2015 dell’Osservatorio Mobile Enterprise è realizzata con il supporto di BlackBerry, Canon, Citrix Systems Italy, Doxa, Gulliver, IBM, Nazca, TESISQUARE®, Vodafone Italia; 4words, TDox (Seltris), weAR.

 

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La School of Management del Politecnico di Milano, con oltre 240 docenti, e circa 80 fra dottorandi e collaboratori alla ricerca, dal 2003 accoglie le attività di ricerca, formazione e alta consulenza, nei campi management, economia e industrial engineering. Fanno parte della Scuola il Dipartimento di Ingegneria Gestionale, le Lauree e il PhD Program di Ingegneria Gestionale e il MIP, la business school del Politecnico di Milano. Nel 2007 ha ricevuto l’accreditamento EQUIS e dal 2009 è nella classifica del Financial Times delle migliori Business School d’Europa; nel Marzo 2013 ha ottenuto il prestigioso accreditamento internazionale da AMBA (Association of MBAs).

 

Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net) vogliono offrire una fotografia accurata e continuamente aggiornata sugli impatti che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) hanno in Italia su imprese, pubbliche amministrazioni, filiere, mercati ecc. Gli Osservatori sono ormai molteplici e affrontano in particolare tutte le tematiche più innovative:

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