Premio Innovazione Digitale In Sanità 2018: Nominati i Finalisti
Sono 10 i finalisti della nona edizione del Premio Innovazione Digitale in Sanità a cura dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità: un’occasione di conoscenza e condivisione dei migliori progetti della Sanità Italiana nel nome dell’innovazione tecnologica.
Le Strutture Sanitarie Di Eccellenza Nell’utilizzo Delle Nuove Tecnologie
Martedì 8 maggio dalle ore 14.00 la presentazione dei progetti finalisti e la premiazione dei vincitori. Accedono alla fase finale del premio istituito dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità l’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer (Firenze), la Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma (Monza), l’ASST Papa Giovanni XXIII (Bergamo), la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli (Roma), l’Azienda ULSS 3 Serenissima (Venezia), il 118 Emilia Romagna, l’IRCCS Ospedale San Raffaele (Milano), l’Istituto di Candiolo – IRCCS (Torino), l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Trento e l’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera (Genova).
Vincono il “Premio Impact” l’ASST di Vimercate e la Provincia Autonoma di Trento.
Milano, 3 maggio 2018 – Sono 10 i finalisti della nona edizione del Premio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. Il riconoscimento dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità punta a creare occasioni di conoscenza e condivisione dei migliori progetti della Sanità Italiana per capacità di utilizzare le tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze e la Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma di Monza sono i finalisti nella categoria “Processi clinici e assistenziali”. L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e l’Azienda ULSS 3 Serenissima di Venezia si sfideranno per il riconoscimento nella categoria “Processi di supporto e Data Analytics”. Il 118 Emilia Romagna, l’IRCCS Ospedale San Raffaele (Gruppo Ospedaliero San Donato) di Milano e l’Istituto di Candiolo – IRCCS di Torino sono in lizza per il premio nella categoria “Servizi al cittadino”. L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento e l’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova, infine, si contenderanno il riconoscimento nella categoria “Servizi sul territorio”.
L’ASST di Vimercate e la Provincia Autonoma di Trento, invece, vincono il “Premio Impact”, la categoria istituita lo scorso anno per premiare quei progetti che negli ultimi cinque anni hanno apportato un’innovazione permanente a livello di sistema, ottenendo un significativo successo in termini di impatti e risultati.
I progetti finalisti del Premio Innovazione Digitale in Sanità 2018 saranno presentati al pubblico martedì 8 maggio dalle ore 14.00 in occasione del convegno “Sanità e digitale: uno spazio per innovare”, in cui sarà presentata anche la nuova ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano. Il convegno si terrà presso il campus Bovisa di Milano (Aula Carassa- Dadda, edificio BL.28, via Lambruschini 4) a partire dalle ore 9.30. Dalle valutazioni di una giuria qualificata scaturiranno i riconoscimenti per il Premio Innovazione Digitale in Sanità 2018 che saranno consegnati alle 4 strutture sanitarie – una per categoria – che si sono distinte nella capacità di utilizzare le moderne tecnologie digitali come leva di innovazione e miglioramento nel mondo della Sanità.
“Anche questo anno con il Premio Innovazione Digitale in Sanità vogliamo incentivare la condivisione di esperienze di innovazione promosse dalle strutture sanitarie italiane – dice Cristina Masella, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, Politecnico di Milano –. I 10 progetti finalisti che saranno presentati, e valutati nel pomeriggio da una Giuria qualificata il prossimo 8 maggio, sono i migliori casi di innovazione digitale selezionati tra 55 candidature provenienti da tutta Italia. Sono casi di successo di come le tecnologie digitali possono migliorare i servizi ai pazienti e i processi aziendali, ridurre i tempi di attesa e gli sprechi, facilitare il lavoro del personale medico e amministrativo”.Sanità.
Processi clinici e assistenziali
L’Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze è stata selezionata come caso finalista nella categoria “Processi clinici e assistenziali” per il progetto di una piattaforma di teleconsulto, “TeleMedicinaItalia” di Medas, utilizzata nell’ambito del coordinamento operativo della rete pediatrica regionale toscana, istituita con lo scopo di integrare tutte le competenze professionali e tecnologiche disponibili al’interno del servizio sanitario regionale. La piattaforma di teleconsulto, che rispetta la recente normativa europea sul trattamento dati (GDPR), introduce alcuni elementi innovativi come la possibilità di creare nuovi progetti di teleconsulto hub&spoke senza apportare modifiche alla piattaforma, di effettuare consulti audio-video fra i membri della rete, caricare e gestire documenti di testo, audio e video ed effettuare consulti in streaming in tempo reale. Il progetto, avviato nel novembre 2017, consente di costruire dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) multidisciplinari omogenei, di condividere dati sanitari e immagini senza dover ripetere gli esami radiologici, riducendo così sprechi di risorse e ritardi nella diagnosi, assicurando ai piccoli pazienti la migliore cura possibile in tempi rapidi.
La Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma di Monza è stata selezionata come caso finalista per il progetto di rilevazione dei parametri vitali dei neonati, di remotizzazione di allarmi e di condivisione dei dati tramite i dispositivi mobili di cui è dotato il personale medico e infermieristico del reparto di Terapia Intensiva Neonatale. Il progetto, a regime da aprile 2017, è stato reso possibile anche grazie alla trasformazione del reparto neonatale da open space a una “single family room”, con l’obiettivo di favorire il contatto madre-neonato fin dai primi momenti di vita. Tra i vantaggi del progetto, la garanzia che i dati del paziente vengano monitorati costantemente durante l’intero percorso clinico-sanitario, la possibilità di accedere ai parametri di ogni paziente attraverso la centrale di monitoraggio, l’integrazione con la cartella informatica per la gestione dei dati clinici ed assistenziali, la remotizzazione degli allarmi e delle comunicazioni su dispositivi mobili e la creazione di un ambiente più confortevole per i famigliari del paziente.
Processi di supporto e Data Analytics
L’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo è finalista nella categoria “Processi di supporto e Data Analytics” per un progetto indirizzato a migliorare l’erogazione della protesica e del materiale farmaceutico e sanitario ai pazienti della provincia di Bergamo attraverso l’istituzione di un “Servizio Farmaceutico Regionale” e l’adozione di un software integrato con il gestionale amministrativo-contabile già utilizzato per la gestione logistica del magazzino. La soluzione consente di gestire le anagrafiche di base, i piani terapeutici derivanti da prescrizione medica, e di leggere i prodotti con AIC (Autorizzazione all’Immissione in Commercio) o provvisti di etichette e inviare al gestionale di magazzino l’informazione che un prodotto è stato consumato, facendo scattare i meccanismi legati all’elaborazione del sottoscorta e il conseguente percorso di riordino. La soluzione è attiva da novembre 2016 e attualmente viene utilizzata presso il Servizio Farmaceutico Territoriale di Bergamo per tutte le erogazioni di materiale protesico e farmaceutico delle tre ASST della provincia di Bergamo (ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Bergamo Est, ASST Bergamo Ovest).
La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma è stata inserita fra i finalisti per un progetto mirato a gestire e monitorare il consumo di dispositivi medici monouso e impiantabili, sviluppato in collaborazione con Santa Lucia Pharma Apps. Tutti i dispositivi medici sono stati catalogati e identificati tramite segnali identificativi a radiofrequenza (RFiD), permettendo di effettuare il monitoraggio e il ripristino delle scorte, la gestione degli approvvigionamenti e la rendicontazione dei costi, correlando in modo puntuale il consumo a paziente/scarico a centro di costo, con il dato clinico di impiego/impianto. Prima del 2014, anno di attivazione del progetto, i dispositivi erano identificati tramite bar-code, richiedendo l’intervento attivo del personale infermieristico e consentendo di allocare al singolo intervento solo il 65% dei consumi, poiché parte dei dispositivi non veniva identificato. Oggi, grazie al nuovo modello di gestione, che copre attualmente 40 delle sale operatorie del Policlinico, si è passati a un’allocazione delle risorse consumate per il singolo intervento fino al 97%.
L’Azienda ULSS 3 Serenissima di Venezia è stata selezionata tra i finalisti del premio per il progetto “Clinika/BOND” per la gestione informatizzata delle valutazioni di appropriatezza delle prescrizioni dematerializzate sulla base dei protocolli RAO (Raggruppamenti di Attesa Omogenei) condivisi con i medici prescrittori e pubblicati sul portale aziendale. Il sistema sostituisce l’attività precedentemente condotta manualmente dal personale del Centro Unico Prenotazioni (CUP) dell’azienda e servendosi dei servizi semantici di Clinika, sviluppati in collaborazione con IG Consulting (Gruppo Maps), valuta l’appropriatezza delle prescrizioni dematerializzate estratte giornalmente da un apposito archivio e le incrocia con i dati provenienti dalle prenotazioni rilasciate dal CUP. In questo modo, il sistema è in grado di segnalare via mail ai medici prescrittori le prescrizioni inappropriate e agli enti erogatori i casi di prenotazioni che non soddisfano i tempi di attesa, in modo che possano fornire al paziente un appuntamento entro le tempistiche definite a livello nazionale a seconda del livello di priorità definito per la prestazione, accedendo a un apposito portale web contente l’elenco aggiornato delle prenotazioni. Il progetto ha consentito di aumentare del 5% le prestazioni appropriate dal 2015 al 2016, di diminuire le prescrizioni erroneamente indicate come prioritarie, di eliminare le attività manuali degli operatori del CUP per la valutazione manuale dell’appropriatezza e ridurre conseguentemente gli errori dovuti al fattore umano.
Servizi al cittadino
Il 118 Emilia Romagna si è guadagnato un posto fra i finalisti per un progetto, condotto in collaborazione con Engineering, basato sull’uso della App DAE RespondER, che allerta i soccorritori laici presenti nelle vicinanze di un evento di arresto cardiaco e localizza i defibrillatori semiautomatici disponibili sul territorio. Quando in una delle tre Centrali Operative 118 della Regione viene registrato un evento di tipo “arresto cardiaco” (codice blu), oltre all’invio dei mezzi di soccorso il sistema allerta automaticamente attraverso la App DAE RespondER i volontari che si trovano nel raggio di 3-5 km dal luogo dell’evento, geolocalizzandoli attraverso gli smartphone, e richiedendone l’effettiva disponibilità ad intervenire. Se confermata, sarà la stessa App a guidare il volontario verso il defibrillatore più vicino o verso il luogo dell’evento. Da quando l’applicazione è stata rilasciata, a settembre 2017, in un caso di arresto cardiaco su cinque il volontario ha confermato la disponibilità ad intervenire e nel 40% di questi è intervenuto sul luogo dell’evento prima del mezzo del 118. Ad oggi sono circa 2.900 I volontari registrati e 2.700 i defibrillatori censiti.
L’IRCCS Ospedale San Raffaele (Gruppo Ospedaliero San Donato) di Milano è stato selezionato tra i finalisti per il progetto I.C.E. (Integrated Customer Experience), che ha l’obiettivo di rendere disponibili strumenti a supporto della gestione integrata delle richieste degli utenti, sia interni che esterni. Sono tre gli elementi principali del progetto. Il primo è il Centro Servizi Informatici (CSI) che gestisce il service desk informatico e le richieste di interventi strutturali come manutenzioni e ristrutturazioni. Il secondo è il Nuovo Centro Integrato dei Servizi (NCIS), ossia il portale unico dei servizi per gli utenti dell’IRCCS. Il NCIS rende disponibile anche un’App e un assistente virtuale che sfrutta meccanismi di intelligenza artificiale per l’analisi delle richieste dell’utente e per fornire, ove possibile, risposte in modalità self-service alle domande più comuni. Il terzo elemento sono i servizi rivolti a cittadini e pazienti, chiamati Patient Digital Care (PDC), tra cui il wifi per gli ospiti e il Portale Ricoveri Solventi che offre servizi sia di front-end che di back-office per la gestione del ciclo di preventivazione dei ricoveri solventi. Gli utenti attivi su NCIS sono circa 6.000, con il 69% delle richieste gestite tramite il portale self-service e con il 93% circa degli utenti del servizio CSI che ha espresso una valutazione medio-alta rispetto a utilità ed efficacia del servizio. Rispetto ai servizi per i pazienti, il Portale Ricoveri Solventi ha permesso un dimezzamento del tempo che intercorre tra le richiesta di un preventivo e la sua evasione ed è attualmente utilizzato da circa cento medici e diverse centinaia di pazienti.
L’Istituto di Candiolo – IRCCS (Torino) è finalista per un sistema di Customer Flow Management sviluppato in collaborazione con Artexe, che migliora l’esperienza dei pazienti che fruiscono dei percorsi di cura legati al Day Hospital Oncologico. All’ingresso il paziente ritira presso un totem un primo ticket con codice di chiamata allo sportello di accettazione amministrativa. Una volta identificato il suo percorso oncologico, attraverso il rilascio di un ulteriore ticket di dettaglio, il paziente ha modo di conoscere quali e quante sono le fasi del percorso per il trattamento programmato e dove queste avranno luogo. Il personale sanitario, tramite PC e tablet, è sempre aggiornato sulla presenza dei pazienti in sala e sul tipo di percorso che stanno svolgendo e può chiamare un paziente libero da altre attività tramite display, riportare il paziente in attesa dopo l’attività svolta o chiamare un accompagnatore per il paziente. Il sistema gestisce mediamente 100 pazienti al giorno, con circa 5.500 accessi gestiti complessivamente nel 2017. Il progetto ha consentito di incrementare il numero di pazienti gestiti quotidianamente (+10%), a fronte di una migliore efficienza di tutti i processi coinvolti, e di migliorare e rendere immediata la condivisione delle informazioni cliniche attraverso gli stessi sistemi già in uso negli altri reparti.
Servizi sul territorio
L’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento è stata inserita fra i finalisti nella categoria “Servizi sul territorio” per il progetto “@Home”, ideato per supportare il processo di assistenza domiciliare dei propri assistiti e al contempo creare una rete di professionisti e servizi sempre connessi sul territorio. La soluzione sviluppata è basata su un’architettura mobile ed è pensata per supportare e connettere tutti gli attori coinvolti nel processo di cura di un paziente che richiede assistenza domiciliare. Il personale che opera presso i punti unici di accesso (PUA), ad esempio, è in grado di monitorare gli accessi di infermieri e medici sul territorio. I membri del team possono accedere alla soluzione tramite App e inserire o consultare tutte le informazioni sul paziente che possono servire durante un intervento a domicilio o comunicare fra loro con un servizio di messaggistica per segnalare eventuali problemi. Il progetto “@Home”, avviato nel luglio 2017 in un primo ambito territoriale pilota, è in fase di estensione a tutti gli ambiti ed operatori delle cure domiciliari (circa 300 professionisti), in modo da assicurare a regime (nella seconda metà del 2018) una presa in carico di oltre 20.000 utenti all’anno. Al termine dei primi sei mesi di utilizzo risultavano inseriti oltre 1.400 interventi domiciliati su piani ADICP (Assistenza Domiciliare Integrata Cure Palliative) e altri 1.500 circa per le rimanenti tipologie di assistenza.
L’Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova è stato selezionato fra i finalisti per una piattaforma di supporto all’ACI (Area Cure Infermieristiche), un’area di ricovero a bassa intensità assistenziale che gestisce pazienti in fase post acuta o dimessi. La piattaforma consente di avviare e gestire la complessa fase di valutazione clinica dei pazienti, verificare che abbiano i requisiti previsti e tracciare l’intero percorso. La valutazione viene effettuata dal medico del reparto che propone il trasferimento, dal coordinatore infermieristico del reparto di provenienza e dal coordinatore infermieristico dell’ACI. I pazienti che hanno superato positivamente tutti e tre gli step sono automaticamente inseriti nella lista di attesa dell’ACI. Il sistema tiene traccia di tutte le valutazioni e dei parametri rilevati, consentendo di condividere in tempo reale le informazioni relative alla gestione della proposta e validazione della presa in carico da parte dei tre attori, alle liste di attesa e ai criteri di ingresso, con tracciabilità completa del processo di valutazione, e infine alle comunicazioni del personale dell’ACI. Ad oggi, grazie all’impiego della piattaforma, gli importi da DRG in regime ordinario sono aumentati globalmente del 5,9%, il numero di ricoveri ordinari è aumentato di 337 unità (+19,9%) e la degenza media è diminuita globalmente di 0,58 giorni. Inoltre, il numero di giornate di assenza in un semestre da parte degli infermieri dell’ACI è stata pari a zero, a dimostrazione del benessere organizzativo.
Premio Impact
L’ASST di Vimercate è uno dei due casi vincitori del Premio Impact, indirizzato ai vincitori di edizioni precedenti del Premio Innovazione Digitale in Sanità e che valorizza risultati di successo con ricadute sistemiche durature. L’ASST di Vimercate aveva vinto nel 2013 il Premio nella categoria “Cartella Clinica Elettronica” per aver introdotto tutte le funzionalità necessarie per la gestione completa dell’intero percorso clinico del paziente e per averle rese fruibili tramite Tablet e PC in mobilità all’interno dell’ospedale. Nel corso degli anni la CCE è passata da strumento di documentazione e condivisione dei dati clinici a effettivo strumento di supporto allo svolgimento delle attività sociosanitarie in ospedale. Nel 2014 la struttura ha implementato un sistema di automazione della logistica del farmaco a ciclo chiuso che ha consentito il controllo automatico dell’intera filiera logistica del farmaco ospedaliero, fino alla somministrazione al letto del paziente. Nel 2015 il progetto è stato esteso anche all’ambito oncologico, con la gestione informatizzata di tutti i 5.800 pazienti in cura presso il dipartimento di Oncologia, consentendo la registrazione e l’utilizzo condiviso di tutti i dati clinici in formato strutturato, la completa programmazione e somministrazione delle terapie e la registrazione di tutti gli eventi e azioni assistenziali effettuate su ciascun paziente. Nel 2017 sono stati introdotti sistemi di Business Intelligence che consentono di analizzare in modalità organizzata e strutturata i dati provenienti dalla Cartella Clinica Elettronica e da altri sistemi applicativi dedicati ai principali servizi diagnostici, con un livello di dettaglio che si riferisce ad ogni singolo accesso ospedaliero per ciascun paziente. Attualmente la Cartella Clinica Elettronica e? utilizzata da oltre 500 medici e 1.600 infermieri in mobilita? attraverso l’impiego di oltre 300 dispositivi mobili. Ogni giorno sul sistema transitano i dati relativi a circa 6.200 analisi del laboratorio analisi, 700 esami radiologici, 600 scale di valutazione clinica, 15.000 somministrazioni di farmacoterapia, 3.000 rilevazioni di parametri vitali e 6.000 registrazioni di attività assistenziali.
Provincia Autonoma di Trento è l’altro caso vincitore del Premio Impact. La Provincia ha vinto nel 2014 il Premio Innovazione Digitale in Sanità nella categoria “Servizi digitali al cittadino” grazie al progetto di Cartella Clinica del Cittadino (TreC). Il sistema, a regime dal 2012, consente ai cittadini della provincia di Trento di accedere e gestire le proprie informazioni di carattere sanitario tramite un portale web, di pagare prestazioni online e aggiungere annotazioni personali. Nel 2015 è stato attivato il servizio di ritiro referti online “Fast TreC” per permettere ai cittadini in possesso della tessera sanitaria di visualizzare online e stampare i referti di laboratorio e radiologia anche senza essere registrati a TreC. Da febbraio 2017 è possibile prenotare con TreC il giorno e l’ora per i prelievi del sangue, così da ridurre i tempi di attesa in sala, e da aprile 2017 TreC e “Fast TreC” sono consultabili accedendo anche con SPID. Nel corso del 2018 saranno rilasciate nuove applicazioni: in particolare, sarà offerta a tutta la popolazione residente l’App “TreC_FSE” per consentire l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico direttamente da smartphone e tablet. Il Sistema conta oltre 80.000 utenti del Servizio TreC, oltre 1.600.000 referti consultati complessivamente e più di 200.000 utenti di “Fast TreC”.
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