Cloud Transformation: il caso Regione Veneto
L’AZIENDA
Nel contesto di informatizzazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione dettato dal Piano Triennale per l’Informatica nella PA, nel 2018, Regione Veneto intraprende un progetto di modernizzazione tecnologica dell’infrastruttura del proprio sistema informativo.
L’ESIGENZA
Il data center di partenza è frutto di una passata gestione completamente esternalizzata ed è ormai considerato obsoleto e non più in grado di rispondere efficacemente alle esigenze digitali emergenti.
IL PROGETTO IMPLEMENTATO
Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione, con la sua impronta Cloud First, innesta una serie di riflessioni sulla gestione della tecnologia all’interno della Regione, che decide di introdurre un modello di Cloud ibrido. A tal fine, è necessario rendere l’infrastruttura IT pronta a sostenere l’implementazione di nuovi progetti direttamente in ambienti Cloud nativi, nonché la parziale migrazione delle applicazioni legacy verso la nuvola. Con questo obiettivo, l’interoperabilità del data center appare un criterio chiave verso cui intraprendere il percorso di modernizzazione infrastrutturale per il quale si decide di investire nell’introduzione di tecnologie di iperconvergenza. La scelta del fornitore secondo criteri prestazionali e di semplicità di implementazione e utilizzo delle soluzioni ricade su Nutanix. L’auspicio di Regione Veneto è rendersi un Polo Strategico Nazionale che aggreghi ed eroghi servizi digitali per enti pubblici e cittadini e, in questo contesto, l’adozione di tecnologie basate sull’iperconvergenza diventa ancor più centrale. Infatti, nel 2019, la Regione firma un accordo con AgID per un bando di 13 Milioni di Euro con lo scopo di aggregare i data center locali verso quelli delle province o della Regione. Le esigenze molto eterogenee degli enti locali, dal piccolo al grande comune fino all’azienda sanitaria, sottolineano la necessità di intraprendere un percorso di trasformazione graduale in cui venga favorita la razionalizzazione nel rispetto delle volontà peculiari. La trasformazione tecnologica in Regione Veneto non si ferma al solo livello infrastrutturale ma tocca profondamente anche il dominio applicativo, in cui inizia un percorso di evoluzione verso architetture modulari tipiche degli ambienti Cloud, come microservizi e container.
I BENEFICI
Inoltre, l’ente comincia gradualmente a spostare l’implementazione di nuove soluzioni digitali direttamente nel Cloud, dove ad esempio viene implementata un’applicazione per la gestione dei bandi di finanziamento, per cui l’accesso di un numero di utenti molto variabile determina l’importanza di accedere a risorse scalabili in tempo reale in base alle esigenze. Inoltre, viene introdotta una suite di Collaboration in Cloud che, in periodo di emergenza sanitaria legata al Covid-19, si dimostra un fattore critico per l’operatività dell’ente, garantendo lo smart working a oltre 2000 dipendenti. La trasformazione dell’IT verso un modello di Cloud ibrido ha un forte impatto organizzativo, in cui la Regione promuove fortemente l’orientamento verso nuove metodologie di lavoro, come Agile e DevOps, ritenute una leva fondamentale per guidare al meglio la trasformazione digitale incrementando l’efficacia delle soluzioni sviluppate e riducendo gli sprechi di risorse. Infine, l’adozione delle tecnologie digitali non può prescindere dalla creazione di consapevolezza e competenze all’interno del capitale umano della PA. Per questo, Regione Veneto decide di promuovere un percorso di formazione e e-leadership per i propri dipendenti con l’obiettivo di informarli sui principali temi chiave della Digital Transformation, come ad esempio la cybersecurity.
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Martina Vertemati
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