La protezione dei portali web e della posta elettronica in Polynt

L’AZIENDA  

Polynt è una multinazionale leader di settore nella produzione di materiali chimici compositi, intermedi e coatings. L’attuale struttura del gruppo industriale deriva dalla crescita storica di un’azienda nata nella provincia di Bergamo oltre 60 anni fa e rafforzatasi in modo consistente nel corso degli ultimi anni, anche grazie ad acquisizioni rilevanti. L’azienda conta oggi su un fatturato superiore ai 2 miliardi di euro, 44 sedi produttive in tutto il mondo e un organico di oltre 3.000 persone.  

L’ESIGENZA  

Polynt negli anni ha potenziato il proprio business anche attraverso acquisizioni, fra le quali la più significativa risale al 2014, quando è stata rilevata Ccp Composites dal gruppo Total. Quest’operazione ha portato all’interno dell’azienda, sotto il presidio della realtà italiana, 22 siti produttivi in tutto il mondo, con conseguenti necessità di standardizzazione di data center, policy, infrastrutture di rete e software differenti fra loro. Un’ulteriore fusione rilevante è avvenuta nel 2017 con l’azienda Reichhold, operazione che ha di colpo raddop­piato il numero di siti di produzione integrati nel gruppo.  Uno degli aspetti più delicati da considerare in fase di acqui­sizione o fusione di diverse aziende, per una realtà che dedi­ca particolare attenzione alle attività di Ricerca e Sviluppo, riguarda la sicurezza e, in particolare, la protezione dei dati dagli attacchi esterni, tipicamente generati dalla ricezione di e-mail o dalla navigazione Web. Per questo motivo, l’azien­da ha maturato la decisione di acquistare una soluzione per la sicurezza della navigazione Web, che proteggesse sia gli utenti che lavorano direttamente dalle sedi aziendali, sia quelli che svolgono il loro lavoro da remoto.  

IL PROGETTO IMPLEMENTATO  

È stata selezionata e implementata la soluzione Forcepoint Web Security, che negli anni è stata progressivamente estesa ai dipendenti delle varie sedi a livello mondiale, triplicando il numero degli utenti protetti rispetto alla base iniziale. Successivamente, l’azienda ha inserito anche una soluzione di E-mail Security Cloud per la protezione della posta elet­tronica, unitamente alle Sandboxing Web ed E-mail.  La fusione di Polynt con Reichhold, completata a maggio 2017, ha di colpo raddoppiato il numero di siti di produzione inte­grati nel gruppo e, di conseguenza, il perimetro da proteggere. Alle esigenze di standardizzazione e di sicurezza si è aggiunta pertanto la necessità di avere una maggiore visibilità sull’ac­cesso ai dati e la loro protezione, anche in ottica GDPR. Una Proof-of-Concept con diversi fornitori ha determinato l’integrazione della soluzione Forcepoint DLP. La soluzione è stata selezionata per la proattività nella gestione dei flussi legati al traffico Web ed e-mail, la facilità di utilizzo, l’am­pliamento delle competenze del vendor seguito alle acqui­sizioni fatte negli anni e l’approccio Human Point System, che non si limita a proporre una protezione perimetrale, ma garantisce una security allineata alle nuove esigenze azien­dali, con utenti che interagiscono con i dati spesso all’ester­no dell’azienda e da diversi device.  Polynt ha inoltre un rapporto di collaborazione pluriennale con Project Informatica, che ha seguito l’azienda nelle varie fasi di implementazione delle soluzioni, con un servizio di full management: il team ICT di Polynt ha lavorato a stretto contatto con i vendor e grazie a questa collaborazione è stato possibile evitare qualunque tipo di disservizio nelle varie fasi di implementazione, garantendo l’operatività del business senza alcuna interruzione.  

I BENEFICI  

Il beneficio principale per Polynt è stato la possibilità di disporre di una proposta che integra in un’unica console di gestione la protezione Web, e-mail e DLP.  L’utilizzo esteso della soluzione ha avuto quale effetto immediato e misurabile una riduzione dell’80% dello spam rispetto alla situazione precedente. A questo si può aggiun­gere il sostanziale azzeramento degli effetti di attacchi cryp­tolocker e zero day, dovuto principalmente alle Sandboxing e l’automazione di alcune attività prima svolte dalla struttura IT, che ha potuto così liberare tempo prezioso per le proprie risorse.  

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Martina Vertemati

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Alessia Barone

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