Il modello operativo di Leonardo: l’adozione di un approccio di Open Innovation

Amedeo Pata, CTO, Leonardo

Leonardo è un’azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che pos­siede una quota di circa il 30%.

L’azienda è strutturata in 7 Divisioni operative: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Sistemi Avionici e Spaziali, Elettroni­ca per la Difesa Terrestre e Navale, Sistemi di Difesa, Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni. La mission della divisione Sistemi per le Sicurezza e le Informazioni è migliorare la sicurezza dal punto di vista sia logico che fisico. Anche se la digitalizzazione sta diventando pervasiva in tutte le Divi­sioni, quest’ultima è quella che ha un’anima prettamente digitale e quindi più adatta ad approcci di Open Innovation.

La Ricerca e Sviluppo di Leonardo ha un budget annuale piuttosto elevato e segue un’organizzazione rigida top-down e un processo operativo normato e ben scandito. Ogni anno vengono effettuate una revisione dei business plan dei prodotti e ricerche riguardo le tecnologie ritenute più interessanti, con l’obiettivo di ampliare il catalogo interno di tecnologie e brevetti ed essere più competitivi. La sola innovazione interna non è però più sufficiente per compe­tere a livello mondiale, e la Divisione sta quindi stimolando un approccio di Open Innovation. È stato ideato un nuovo tipo di processo che recepisce gli innovation needs delle strutture interne e ricerca possibili soluzioni esterne tramite un’attività di scouting; successivamente viene realizzato un PoC negli Innovation Lab interni e si definisce con le startup il tipo di collaborazione che è più opportuno avviare per en­trambe le parti (product procurement, license procurement, co-development, partnership commerciale e acquiring).