La trasformazione digitale come spinta all’efficacia e all’efficienza dell’educazione universitaria
A cura di:
Mara Soncin – Analista senior dell’Osservatorio EdTech
Camillo Loro – Direttore dell’Osservatorio EdTech
La trasformazione digitale avviata dalle istituzioni universitarie nell’ultimo decennio è stata fortemente accelerata dall’emergenza Covid-19. L’elemento chiave, d’ora in poi, è comprendere quale forma dare all’apprendimento del futuro uscendo dalla logica emergenziale e facendo leva sull’accelerazione cui abbiamo assistito. La motivazione dietro tanto fermento sulla trasformazione digitale delle istituzioni universitarie è duplice. Da una parte, questa trasformazione può supportare l’efficacia dell’intero sistema, in buona misura approssimata dalla capacità degli Atenei di supportare il successo formativo dello studente. D’altra parte, le tecnologie digitali impattano sulla struttura input-output degli Atenei, con un possibile impatto sull’efficienza delle istituzioni universitarie.
Dal punto di vista dell’efficacia, gli studenti possono trarre vantaggio da un apprendimento supportato dalle tecnologie, che permette una maggiore personalizzazione del processo di apprendimento e una maggiore flessibilità delle attività di apprendimento, mentre l’ammontare dei dati provenienti da fonti digitali abilitano un’indagine approfondita della modalità con cui l’apprendimento avviene. La dimensione di efficacia su cui la ricerca ha fornito maggiori evidenze è l’apprendimento dello studente, che può essere misurato come il punteggio ottenuto in un esame o in un test specificamente disegnato per misurare le competenze acquisite in una certa disciplina in un contesto in presenza oppure online (cioè all’interno di un setting sperimentale, in cui gli studenti sono assegnati ad una delle due modalità di apprendimento). A questo proposito le evidenze sono miste, ma tendono a confermare che il modello blended (quello in cui parte del percorso è disegnato in presenza e parte a distanza) sia più efficace sia di un modello completamente a distanza che di uno completamente in presenza. Quindi, il modello tradizionale e quello digitale possono effettivamente essere combinati per massimizzare l’efficacia dell’apprendimento nel contesto universitario.
Possiamo attenderci che questo processo di trasformazione digitale acceleri ulteriormente in futuro, vista anche la possibilità di aumentare l’accessibilità dell’educazione terziaria e quindi soddisfare una crescente domanda di educazione universitaria, così come sostenere l’efficienza e la sostenibilità (anche economica) garantendo la generazione di nuove risorse finanziarie. Le istituzioni universitarie investono in misura crescente in strumenti digitali che sostituiscano o complementino l’educazione tradizionale, perseguendo obiettivi che variano dall’aumentare il numero di immatricolati al sostenere l’innovazione pedagogica, fino a sostituire parte dell’educazione tradizionale in presenza. Infatti, le tecnologie digitali forniscono agli Atenei nuove possibilità didattiche e maggiore scalabilità (cioè un potenziale maggiore numero di studenti iscritti alla stessa aula virtuale), modificando in parte la curva dell’economia dell’educazione e la struttura dei costi delle istituzioni. L’effetto congiunto sugli Atenei è potenzialmente disruptive e impatta sia sulla struttura degli input (risorse) che su quella output (ad es. numero di studenti laureati) degli Atenei. Tuttavia, l’introduzione di tecnologie digitali richiede importanti investimenti iniziali (specialmente in strumenti tecnologici e formazione), oltre a extra-costi in personale di supporto alla faculty (in particolare, supporto tecnico e tutor d’aula) che possano garantire, in un contesto online, la stessa qualità dell’esperienza di apprendimento di un contesto in presenza. Questo ha un impatto sui costi di erogazione della didattica, rendendo il rapporto di costo-efficacia non necessariamente in favore del formato digitale.
A partire da queste considerazioni, le istituzioni universitarie dovrebbero muoversi strategicamente verso una trasformazione digitale dell’esperienza di apprendimento, che è prima di tutto una trasformazione organizzativa che riguarda la faculty, e solo secondariamente una questione tecnologica. L’efficacia con cui la strategia è implementata impatterà sul potenziale vantaggio in termini di efficacia ed efficienza delle organizzazioni. La pandemia ha accelerato la trasformazione digitale, ora sta alle istituzioni universitarie amplificare i possibili risvolti in termini di efficacia ed efficienza.
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