Mondi virtuali: definizione, caratteristiche, tipologie e modalità di fruizione

All’interno del panorama globale stiamo assistendo ad una proliferazione di piattaforme che danno origine ad ambienti digitali, costruendo veri e propri mondi virtuali.

Cosa sono i mondi virtuali: definizione e distinzione tra mondi pubblici e piattaforme MAAS

I mondi virtuali rappresentano uno dei tre pilastri fondamentali del Metaverso e possono essere definiti come ambienti virtuali con caratteristiche di persistenza, sincronicità e immersività in cui gli utenti possono interagire tra loro.

Una prima variabile di distinzione utile per i mondi virtuali si basa sul concetto di apertura verso il target. È possibile, infatti, classificare i mondi virtuali in pubblici e privati. I mondi virtuali “pubblici” si distinguono per essere liberamente accessibili a chiunque, direttamente dal sito della piattaforma in questione, oppure attraverso il download dell’applicazione. I mondi virtuali “privati”, invece, sono accessibili solo ad alcuni utenti a discrezione dell’azienda che li realizza e vengono personalizzati per rispondere a specifiche esigenze. I mondi virtuali “privati” possono essere sviluppati con soluzioni proprietarie, ma nella maggior parte dei casi sono realizzati tramite specifiche piattaforme, le cosiddette Metaverse as a Service (MAAS) Platform.

I mondi virtuali pubblici

Un’ulteriore classificazione dei mondi virtuali, in particolare modo per quanto riguarda i mondi pubblici, può essere effettuata considerando la tipologia di ambientazione tridimensionale che viene sviluppata. In questo caso è possibile distinguere i mondi in Rooms, Open World e Hybrid.

I mondi Rooms sono spazi virtuali la cui ambientazione è divisa in molteplici aree non continue e separate tra di loro, denominate, appunto, “Rooms”. Tali stanze virtuali possiedono ognuna una propria mappa, e possono essere collegate tra di loro attraverso portali, che danno la possibilità agli utenti di spostarsi in maniera istantanea tra le diverse stanze. Questa tipologia di mondi virtuali si presta con più facilità a utilizzi specifici, in quanto sono maggiormente personalizzabili, non dovendo mantenere gli standard grafici richiesti per garantire l’uniformità con un’area più vasta. Tra questi mondi rientrano piattaforme quali Roblox e Spatial.

Gli Open world, invece, sono mondi virtuali che si sviluppano in un unico ambiente digitale condiviso, che si estende su un’unica mappa in maniera continuativa. Sono quindi ambienti virtuali caratterizzati per avere gli spazi contigui. Essi forniscono la possibilità agli utenti di visitare l’intera mappa in maniera fluida, senza interruzioni nel passaggio da un’area virtuale all’altra. All’interno di questa tipologia è possibile citare ad esempio Decentraland e The Sandbox.

I mondi virtuali Hybrid, infine, presentano sia le caratteristiche dei mondi Rooms sia quelle degli Open World, sviluppando quindi ambienti suddivisi in stanze separate tra di loro e, allo stesso tempo, offrendo un unico ambiente condiviso che si estende su una sola mappa. Tra questi rientrano piattaforme come The Nemesis e Coderblock.

I mondi virtuali privati

I mondi virtuali “privati” creati tramite le MAAS, invece, sviluppano soluzioni basate su stanze separate e accessibili tramite uno specifico invito o, comunque, tramite l’autorizzazione dell’azienda. Questa caratteristica deriva anche dalla tipologia di target a cui si rivolgono, ossia aziende che intendono realizzare ambienti per i propri clienti o dipendenti. Alcuni esempi sono gli ambienti sviluppati sulla piattaforma MetaPresence di TechStar o Hverse di Hevolus Innovation.

I mondi virtuali e la specializzazione settoriale

I mondi virtuali si distinguono anche per la specializzazione settoriale della piattaforma. Poco meno della metà dei mondi virtuali pubblici (48%) sono generalisti, ossia offrono una varietà di servizi e attività per gli utenti non specifica per un settore o un ambito. Alcuni esempi di questa tipologia sono Decentraland, Spatial o l’italiana Coderblock, nei quali gli utenti possono incontrarsi, socializzare, partecipare a eventi o lavorare.

Vi sono poi i mondi pubblici settoriali o focalizzati (52%), che offrono invece specifiche attività e servizi, tra i quali rientra soprattutto il gaming (84% dei mondi settoriali). Tra questi mondi virtuali possiamo trovare Fortnite, uno dei principali mondi gaming, Altava, che permette agli utenti di acquistare asset digitali brandizzati per personalizzare i propri avatar, e PartyOn, piattaforma specializzata sulla riproduzione di concerti virtuali che permette ai fan assistere alle esibizioni dei propri artisti preferiti, con la possibilità anche di poterci interagire. Va segnalato che, in alcuni casi, mondi nati in ambito gaming (come, ad esempio, Roblox) si sono evoluti aggiornando le proprie caratteristiche e offrendo una varietà di attività tale da essere considerati mondi generalisti.

Le piattaforme MAAS sono per lo più generaliste (81%). Tra le piattaforme MAAS focalizzate (19%), la maggioranza offre alle aziende principalmente la possibilità di creare di spazi per la collaborazione tra i dipendenti (79%), con l’obiettivo di facilitare la condivisione di informazioni tra persone a distanza, e di organizzare eventi (78%). Sono inoltre diffuse MAAS che facilitano la creazione di ambienti per la formazione dei dipendenti (60%) e per la realizzazione di showroom virtuali (48%).

I mondi virtuali e la fruizione delle esperienze

Un ultimo aspetto importante dei mondi virtuali pubblici e privati riguarda le modalità di ingresso e di fruizione delle esperienze al loro interno. Queste dipendono dalla tipologia di dispositivo di accesso: device immersivi (come ad esempio il visore per la Realtà Virtuale), oppure device non immersivi e più tradizionali (come PC e smartphone).

La maggior parte dei mondi virtuali pubblici (64%) offre i contenuti esclusivamente attraverso dispositivi non immersivi, ossia i più diffusi tra i consumatori, con l’obiettivo di consentire l’accesso al maggior numero di utenti. Tramite questa modalità, però, le esperienze fruite sono immersive solo parzialmente. Solamente il 6% dei mondi virtuali pubblici offre i propri contenuti esclusivamente attraverso device immersivi. È il caso, ad esempio, di mondi virtuali come Horizon World di Meta, di Wooorld e di Manova World, che si rivolgono a un target ristretto, vale a dire i possessori di visori che, sebbene siano in crescita negli ultimi anni, rappresentano comunque una fetta ancora marginale dei consumatori. Tuttavia, questi mondi virtuali offrono un elevato livello di immersività, che rende l’esperienza molto realistica. Infine, il 30% dei mondi virtuali pubblici offre agli utenti la possibilità di fruire le esperienze sia attraverso device immersivi sia tramite dispositivi non immersivi, fornendo quindi la possibilità agli utenti di accedere utilizzando il device che possiedono o quello che preferiscono.

A differenza dei mondi virtuali pubblici, le MAAS prediligono l’offerta di ambienti virtuali fruibili sia attraverso dispositivi immersivi sia non immersivi (66%). Questo perché i loro servizi non sono destinati ai consumatori finali, per i quali è necessario predisporre spazi virtuali fruibili attraverso dispositivi in loro possesso come PC e smartphone, ma piuttosto a realtà aziendali, le quali possono fornire ai propri dipendenti i device immersivi necessari per fruire al meglio di tali esperienze. Solo nel 9% dei casi le MAAS offrono i propri contenuti esclusivamente attraverso device immersivi, mentre nel restante 25% sono specializzate in contenuti e servizi fruibili solamente in modalità immersiva.

A cura di

Claudio Conti

Claudio Conti

5G & Beyond, Extended Reality & Metaverse

Ricercatore Senior degli Osservatori 5G & Beyond e Extended Reality & Metaverse, si occupa inoltre della realizzazione del Rapporto sulla filiera delle Telecomunicazioni in Italia.

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