La diffusione dell’EdTech nelle scuole italiane
A cura di:
Camillo Loro, Direttore
Mara Soncin, Ricercatrice Senior
La situazione di emergenza ha dato un’importante scossa all’intero mercato dell’Educational Technology. Complice la didattica a distanza, gli istituti scolastici hanno dovuto forzatamente fare dei passi avanti nei loro percorsi di EdTech transformation.
Ma a che punto siamo in Italia?
Da una survey erogata dall’Osservatorio EdTech a 102 Istituti comprensivi statali emerge che, tra le tecnologie adottate in ambito scolastico, prevale l’utilizzo del registro elettronico (adottato dalla quasi totalità delle scuole italiane), seguito dalle lavagne interattive e i videoproiettori e dalle piattaforme per la gestione dell’aula (a supporto della didattica digitale integrata). Si tratta delle tecnologie più classiche che supportano ormai a tutti gli effetti il processo di apprendimento degli istituti scolastici italiani. È poi utilizzata anche una serie di tecnologie che rappresentano un’eredità della situazione di emergenza, quali i software per le videolezioni sincrone. Infine, ancora poche scuole utilizzano tecnologie più avanzate come ad esempio i software per la creazione di contenuto ai laboratori di coding e robotica, le learning app and gaming e realtà virtuale/aumentata (soprattutto a supporto di attività laboratoriali di anatomia, astronomia e scienze) e l’intelligenza artificiale (a supporto di attività laboratoriali di robotica ed elettronica e per librerie virtuali).
Per quanto riguarda i processi didattici mediati da tecnologie, la lezione frontale potenziata dall’uso di tecnologie è la modalità più diffusa, mostrando come questa metodologia didattica sia centrale anche nel contesto della didattica digitale integrata. Si osserva, dunque, come dalla didattica a distanza si passi a un modo diverso di effettuare anche la didattica frontale, dove la tecnologia agevola il trasferimento dei contenuti a complemento e potenziamento della lezione in presenza.
Le attività progettuali mediate dalla tecnologia, sia di gruppo che individuali, sono diffuse in più di un terzo delle Istituzioni scolastiche, mentre meno utilizzata è la tecnologia a supporto del processo di valutazione. Ne emerge, quindi, un utilizzo della tecnologia a supporto delle attività didattiche sia sincrone (in classe) che asincrone (svolgimento di compiti o progetti), mentre le attività di valutazione rimangono maggiormente legate ad una dimensione tradizionale, non supportata dall’uso della tecnologia e non legata a metodologie didattiche più innovative quali la valutazione tra pari o l’autovalutazione. Anche alcune modalità didattiche quali la discussione e collaborazione riflessiva risultano poco diffuse. Questo dato potrebbe essere legato alla difficoltà di adottare tali approcci nei gradi scolastici inferiori.
La maggiore criticità rilevata nell’implementazione di soluzioni EdTech nella scuola risiede nelle competenze dei docenti e del personale amministrativo. Quasi la metà delle scuole ritiene che sia i docenti sia il personale amministrativo non abbiano le competenze necessarie per utilizzare correttamente gli strumenti digitali. Altro elemento che risulta critico è l’investimento economico, considerato troppo oneroso da sostenere.
Se si considerano le leve per favorire l’implementazione della tecnologia a supporto dei processi didattici e amministrativi, si riscontra la grande importanza dei team di docenti dedicati alla progettazione dei contenuti e l’intensa formazione dei docenti stessi. A seguire, viene segnalata la rilevanza della formazione del personale amministrativo, l’importanza dei finanziamenti statali/europei in EdTech e la semplicità nell’utilizzo della tecnologia.
Una cosa è certa: i benefici si percepiscono tutti! Dal miglioramento dei processi amministrativi nelle scuole, alla condivisione delle esperienze tra studenti e tra insegnanti e studenti, fino ad arrivare al miglioramento della qualità educativa stessa. La creazione di nuovi prodotti formativi aumenta la curiosità e il mettersi in gioco dei discenti e la tecnologia permette l’estensione delle possibilità di apprendimento, secondo tempi e luoghi che autonomamente gestibili.
Tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare. Così come gli istituti debbono investire economicamente nella tecnologia pensando più al ritorno raggiungibile in termini di efficacia che all’aspetto economico, i docenti devono fare lo sforzo di investire la propria formazione sia nell’uso della tecnologia che nell’erogazione “innovativa” dei contenuti. È il momento di insistere nell’investimento EdTech e non vanificare tutto l’impegno degli scorsi mesi. E ben fa sperare l’86% degli Istituti che dichiara che, nei prossimi due anni, gli investimenti in tecnologie digitali rappresentano proprio un obiettivo strategico e riguardano soprattutto laboratori di coding e robotica, lavagne/pannelli interattivi e videoproiettori, realtà virtuale e aumentata.
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