L’AZIENDA  

Barilla è uno dei principali gruppi alimentari italiani ed è presente in oltre 100 paesi grazie alle proprie marche, con 30 siti produttivi, che ogni anno concorrono alla produzione di oltre 2.000.000 tonnellate di prodotti. Fondato nel 1877 a Parma, il gruppo produce principalmente pasta, sughi pronti e prodotti da forno per un fatturato totale che supera i 3,6 miliardi di euro.  Quando apre la sua bottega oltre 140 anni fa, Pietro Barilla ha come parole d’ordine: fare cibo buono.  Oggi, questo è diventato il modo di fare impresa di Barilla: “Buono per Te, Buono per il Pianeta”, che rappresenta l’im­pegno quotidiano delle oltre 8.000 persone che lavorano nel Gruppo e di una filiera che ne condivide valori e passione per la qualità. “Buono Per Te” significa migliorare continuamen­te i prodotti, incentivare l’adozione di corretti stili di vita e favorire l’accesso al cibo delle persone.  “Buono Per il Pianeta” significa promuovere filiere soste­nibili, ridurre le emissioni di CO₂ e i consumi di acqua nella filiera produttiva.  

L’ESIGENZA  

Obiettivo dell’innovazione digitale è stato ottenere una mag­giore sicurezza e continuità dei controlli ed evitare il ricorso alla selezione manuale del prodotto nelle linee produttive  

LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA  

Per ottenere questi risultati, il gruppo ha effettuato degli in­vestimenti per installare e sviluppare dei selezionatori ottici in grado di identificare e scartare i prodotti non conformi. La soluzione, applicata al termine delle linee produttive a flusso continuo, consente di confrontare le immagini raccolte con dei parametri di riferimento, così da monitorare costan­temente lo stato del prodotto ed eliminare quelli che non rientrano nei criteri stabiliti. Il buon funzionamento della soluzione dipende dalla struttura del flusso produttivo; per questa ragione è ben applicata ai prodotti il cui flusso di pro­duzione è “laminare”, come i prodotti da forno (che scorrono, cioè, distanziati e distribuiti in maniera omogenea su dei na­stri). Per i sughi, il controllo della qualità è inoltre arricchito dalle analisi ai raggi X per identificare eventuali non confor­mità prima che il prodotto venga immesso in commercio.  L’analisi digitale della qualità non si limita tuttavia solamen­te al controllo del prodotto finito, bensì abbraccia anche le fasi di produzione dei semilavorati, come la semola di grano duro per la produzione della pasta, e il controllo della ma­teria prima all’ingresso. Nel processo molitorio sono infatti utilizzati dei sensori NIR (Near Infra-Red) per catturare alcuni parametri di qualità del grano assieme a selezionatori ottici che consentono di eliminare i chicchi non conformi sulla base di valutazioni visive.

BENEFICI  

Le soluzioni digitali implementate, consentendo maggiore efficacia nelle operazioni di controllo della qualità del pro­dotto – sia che si tratti del prodotto finito, sia che si tratti di materie prime e semilavorati – permettono una corretta e tempestiva identificazione dei prodotti non conformi, prevenendone l’immissione sul mercato. Inoltre, la raccol­ta dati utilizzando tecnologie evolute e le analisi avanzate svolte su questi dati permettono di misurare meglio i pro­cessi e di renderli più costanti nel tempo, riducendo l’effetto della variabilità della materia prima e mettendo in atto dei meccanismi di correzione per ottenere un prodotto in linea con gli standard di qualità previsti dall’azienda, sia in ter­mini di aspetto, sia in termini di sicurezza e sia in termini di gusto.  

I PROGETTI FUTURI  

Per il futuro si prevede una valutazione dell’utilizzo di tecnologie cloud per mettere sempre più in comunicazione le diverse aree e strumentazioni aziendali; allo stato attua­le, infatti, i sensori dialogano solamente con determinati sistemi aziendali e i dati sono registrati localmente. Inoltre, è in corso anche la valutazione di impiego dell’intelligenza artificiale e di strumenti avanzati di analisi affinché i dati raccolti possano essere aggregati in modo strutturato e articolato per fornire un valido supporto ai processi decisio­nali.