I punti chiave della WRC-23, dallo spettro delle radiofrequenze alle tecnologie 6G
WRC-23: la conferenza mondiale delle radiocomunicazioni dell’International Telecommunication Union
La WRC-23 (World Radiocommunication Conference 2023) è una conferenza mondiale organizzata dall’ITU (International Telecommunication Union) che ha l’obiettivo di rivedere e revisionare i regolamenti radio, il trattato internazionale che regola l’uso dello spettro delle radiofrequenze e le orbite dei satelliti geostazionari e non geostazionari. Inoltre, la WRC può dare istruzioni al consiglio per la regolamentazione radiofonica e, in generale, può affrontare qualsiasi questione relativa alle radiocomunicazioni a livello mondiale.
La conferenza viene organizzata ogni 3 o 4 anni, e pochi mesi fa si è tenuta a Dubai dal 20 novembre al 15 dicembre presso il Dubai World Trade Center. L’evento, della durata di 4 settimane, ha visto la partecipazione di oltre 3000 partecipanti tra cui autorità governative nazionali, enti regolatori delle telecomunicazioni e rappresentanti dei principali utenti e fornitori di radiocomunicazioni, per discutere questioni cruciali sulla politica e sulla regolamentazione tecnica a livello globale. I punti salienti della conferenza spaziano dalla revisione dei regolamenti per la condivisione dello spettro, allo sviluppo della tecnologia 6G, per concludere con un’ampia discussione sul futuro delle radiocomunicazioni spaziali, marittime e terresti. La conferenza è stata aperta dal Segretario Generale dell’ONU, Guterres, che ha sottolineato come le frequenze radio terrestri e spaziali costituiscono la spina dorsale delle comunicazioni avanzate per l’intera umanità, contribuendo a ridurre le disuguaglianze e portare avanti lo sviluppo degli SDGs.
La WRC-23 per il futuro delle radiocomunicazioni spaziali, marittime e terrestri
Il settore delle radiocomunicazioni satellitari è stato individuato come uno dei più critici in cui è necessario avviare una regolamentazione, analogamente a quanto avvenuto per i settori terrestre e marittimo. Alcuni player, come Starlink e Kuiper, si sono affermati nel settore dei lanci satellitari con le loro costellazioni di satelliti che permettono l’accesso a internet in banda larga a bassa latenza. Queste costellazioni sono formate da migliaia di satelliti miniaturizzati che operano in sintonia con ricetrasmettitori terrestri.
Le decisioni adottate durante la WRC-23 relative alle orbite dei satelliti possono apparire remote, ma svolgono un ruolo fondamentale nella sfera della comunicazione globale. L’efficiente gestione delle orbite non solo potenzia i sistemi di risposta alle emergenze, ma migliora anche le previsioni meteorologiche e l’accesso alle informazioni, influenzando la gestione delle catastrofi e la sicurezza pubblica su scala mondiale. Con l’aumento di attori che lanciano satelliti non geostazionari (nGSO) in orbita bassa terrestre (LEO), è emersa la necessità di coordinare non solo lo spettro di frequenza, ma anche lo spazio disponibile in quelle orbite specifiche.
L’International Telecommunication Union non disciplina direttamente le attività di singole società o fornitori ma, durante questa WRC23, le organizzazioni che producono i satelliti nGSO, come quelli LEO, sono stati riconosciuti come attori rilevanti da gestire insieme agli altri servizi nel panorama delle telecomunicazioni. Ciò implica che le regioni e i Paesi dovranno sviluppare normative specifiche per la gestione dei satelliti LEO, in quanto una regolamentazione garantirebbe uno sviluppo equo e sostenibile di questo settore per l’intera popolazione mondiale. A livello globale e locale, questa aggiunta costituirà una novità nell’arena già competitiva dell’assegnazione dello spettro in tutto il mondo.
Durante la WRC 23 è stato deciso di assegnare ulteriore spettro per i servizi di comunicazione satellitare per soddisfare la crescente domanda di applicazioni ad alta intensità di banda, compresi i sistemi satellitari ad alta velocità e le tecnologie emergenti. La WRC23 ha riconosciuto l’importanza di sostenere e accogliere le tecnologie satellitari emergenti all’interno del quadro normativo. La conferenza si è conclusa con la definizione di politiche regolamentari orientate al futuro, in grado di trovare un equilibrio tra le esigenze degli operatori satellitari e l’evoluzione del panorama tecnologico. Queste politiche sono state concepite per fornire certezza e flessibilità normativa, promuovendo un ambiente favorevole alla ricerca e allo sviluppo continui nell’industria satellitare.
La WRC-23 per il lo sviluppo di IMT-2030 per le tecnologie 6g
L’International Telecommunication Union ha presentato il quadro per lo sviluppo di standard e tecnologie di interfaccia radio destinati alla sesta generazione di sistemi mobili, noti come 6G. Il settore delle radiocomunicazioni dell’ITU (ITU-R) si è concentrato sulla definizione dei requisiti tecnici, sul processo di presentazione e sui criteri di valutazione per le potenziali tecnologie di interfaccia radio 6G.
Questi standard e tecnologie sono fondamentali per lo sviluppo delle radiocomunicazioni al fine di garantire un accesso equo a tutta la popolazione mondiale, come dichiarato da Doreen Bogdan-Martin, segretario generale dell’International Telecommunication Union. Le raccomandazioni dell’ITU-R rappresentano un notevole passo avanti verso una convergenza per la definizione di standard globali accettati da tutti i paesi per lo sviluppo del 6G, seguendo l’esempio di tutte le generazioni precedenti di connessioni mobili, standardizzate dallo stesso ITU-R.
Gli scenari di utilizzo previsti per il 6G includono comunicazioni immersive, comunicazioni affidabili e a bassa latenza per applicazioni industriali, miglioramento della connettività nelle aree rurali, comunicazioni massive per l’Internet delle cose (IoT), e intelligenza artificiale integrata per supportare applicazioni basate sull’IA e rilevamento multidimensionale per migliorare la navigazione e il posizionamento preciso. Come dichiarato da Mario Maniewicz, direttore dell’ITU Radiocommunication Bureau, i sistemi 6G sviluppati nell’ambito IMT (International Mobile Telecommunication) guideranno le innovazioni nelle radiocomunicazioni e promuoveranno l’equità digitale contribuendo alla connettività mondiale.
Seppur le premesse fossero ottime, al termine della conferenza non è stato trovato un punto di incontro per tutti i paesi coinvolti riguardo all’assegnazione dello spettro 6GHz e Ultra High Frequency. Il problema di fondo è che questa assegnazione non influisce solo sulle connessioni mobili, ma ha un impatto diretto sulle economie nazionali e sull’accesso al mercato. Le nazioni cercano di ottenere allocazioni dello spettro favorevoli alla loro economia, garantendo un’innovazione tecnologica che attragga investimenti esteri e assicuri un vantaggio competitivo nei mercati globali. Le discussioni continueranno durante la WRC-27, ma le richieste della maggior parte dei paesi indicano che il consenso sull’uso senza licenza di 6GHz non regge più, ed è probabile che venga concessa parte della banda 6GHz all’industria della telefonia mobile per il suo utilizzo.
La revisione dei regolamenti per supportare la condivisione dello spettro delle radiofrequenze
L’ultimo punto della WRC 23 è stato la revisione del trattato globale che disciplina l’uso dello spettro delle radiofrequenze, sia sulla Terra che nello spazio. L’accordo sugli aggiornamenti dei regolamenti radio identifica nuove risorse di spettro per sostenere l’innovazione tecnologica, approfondire la connettività globale, aumentare l’accesso e l’uso equo delle risorse radio spaziali e migliorare la sicurezza in mare, in aria e a terra. Come affermato da Mario Maniewicz, direttore dell’ITU Radiocommunication Bureau: “Gli accordi raggiunti alla WRC-23 sono una testimonianza dell’incrollabile spirito di cooperazione e di compromesso tra tutti i nostri membri”.
Tra le decisioni, la WRC-23 ha individuato lo spettro per le telecomunicazioni mobili internazionali (IMT), che sarà fondamentale per espandere la connettività a banda larga e sviluppare i servizi mobili IMT, noti anche come 4G, 5G e, in futuro, 6G. Questo nuovo spettro comprende le bande di frequenza 3 300-3 400 megahertz (MHz), 3 600-3 800 MHz, 4 800-4 990 MHz e 6 425-7 125 MHz in vari Paesi e regioni. La WRC-23 ha inoltre identificato le bande da 2 GHz e 2,6 GHz per l’utilizzo di stazioni di piattaforma ad alta quota come stazioni base IMT (HIBS) e ha stabilito regolamenti per le loro operazioni. Questa tecnologia offre una nuova piattaforma per fornire la banda larga mobile con un’infrastruttura minima utilizzando le stesse frequenze e dispositivi delle reti mobili IMT. L’HIBS può contribuire a colmare il divario digitale nelle aree remote e rurali e a mantenere la connettività durante i disastri. Per quanto riguarda i servizi satellitari fissi non geostazionari Earth Stations in Motion (ESIM), la conferenza ha identificato nuove frequenze per fornire banda larga ad alta velocità a bordo di aerei, navi, treni e veicoli. Questi servizi satellitari sono fondamentali anche in seguito a disastri in cui le infrastrutture di comunicazione locali vengono danneggiate o distrutte.
Nel complesso, la WRC-23 ha approvato 43 nuove risoluzioni, revisionato 56 risoluzioni esistenti e soppresso 33 risoluzioni. Inoltre, la conferenza ha approvato i punti all’ordine del giorno della prossima Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni (WRC-27) e l’ordine del giorno provvisorio della WRC-31. In totale, hanno partecipato alla WRC-23 oltre 3.900 delegati provenienti da 163 Stati membri, inclusi 88 partecipanti a livello ministeriale. È da notare l’aumento delle donne, che costituivano il 22% di tutti i delegati della WRC-23, in crescita rispetto al 18% della WRC-19.
A cura di
Giulia Asquer
5G, MetaversoHa conseguito la laurea in economia e finanza con una specializzazione in economia e management nell’aprile 2022. Da quell’anno ha iniziato a lavorare presso gli Osservatori Digital Innovation, svolgendo attività di ricerca con un focus specifico sul 5G.
Edoardo Meraviglia
5G & BeyondRicercatore dell'Osservatorio 5G & Beyond
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