PNRR: quale ruolo per la Telemedicina?
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza la Telemedicina riveste un ruolo certamente rilevante: ad esempio, la Componente 1 della Missione 6 prevede la realizzazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina attraverso una partnership pubblico-privato, insieme alle piattaforme regionali e all’architettura che consentirà l’interfaccia tra sistemi locali e nazionali, e nella Componente 2 sono previsti degli investimenti per la costituzione di una Piattaforma nazionale per la governance della diffusione della Telemedicina stessa. La Telemedicina è inoltre una delle colonne portanti nelle Linee guida organizzative per il «Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare» e nel DM 77, che norma il nuovo modello e gli standard per l’assistenza territoriale, oltre ad essere stata recentemente oggetto di ulteriori linee guida che ne hanno specificato i requisiti funzionali e i livelli di servizio.
La riforma del territorio e il ruolo che la Telemedicina può avere in questo processo di cambiamento sono stati oggetto di dibattito durante il Convegno di presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale tenutosi il 19 maggio 2022.
In occasione del Convegno, Stefano Lorusso, Direttore Generale della Programmazione e dell’unità di missione per l’attuazione del PNRR presso Ministero della Salute, ha sintetizzato tre interventi chiave previsti dal PNRR e che avranno un maggiore impatto per la riforma dell’assistenza territoriale:
- le Case di Comunità, luoghi fisici e punti di riferimento per l’assistenza di prossimità, che si baseranno su un approccio alla cura e assistenza multi-disciplinare e integrato;
- le Centrali Operative Territoriali (COT), supporto fondamentale per il sistema territoriale in termini di raccordo tra i vari setting assistenziali e la presa in carico effettiva;
- la Telemedicina come componente trasversale a questo disegno, tramite la Piattaforma di Telemedicina a livello nazionale e i “verticali” a livello regionale e aziendale.
In questo contesto, la Piattaforma Nazionale di Telemedicina costituirà un asset importante per garantire in modo omogeneo l’erogazione di servizi di Telemedicina sul territorio. Giulio Siccardi (Direttore UOC Sistemi informativi, patrimonio gestione della logistica e provveditorato, portale della trasparenza presso Age.Na.S.) ha evidenziato come la costruzione di questa infrastruttura debba fondarsi su una visione integrata e unitaria, non solo tra i diversi contesti regionali, ma anche con l’altro pilastro della sanità digitale, ovvero il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE).
Inoltre, al Convegno è stata portata l’esperienza delle due realtà regionali “capofila” nell’implementazione degli interventi previsti dal PNRR sul tema Telemedicina (Puglia e Lombardia).
Giovanni Gorgoni, Direttore Generale di Aress Puglia, ha evidenziato le finalità e le sfide maggiori nell’ambito del progetto COReHealth, avviato negli ultimi anni nel contesto pugliese e ideato come iniziativa “abilitante” e non sostitutiva dei percorsi di presa in carico della cronicità. Il progetto prevede la disponibilità di una App per il paziente, che mette a disposizione le informazioni sul piano di cura, i documenti clinici, oltre al calendario degli appuntamenti, tra cui le Tele-visite. I pazienti possono inoltre compilare i questionari di PROMs, strumento molto utile per la valutazione clinica da parte dei professionisti. Il Direttore di Aress, tuttavia, ha sottolineato come la sola tecnologia non sia sufficiente a imprimere il cambiamento desiderato se non supportata da un piano di revisione degli assetti organizzativi, a partire dalle reti di patologia.
Nel contesto lombardo, come evidenziato da Giovanni Delgrossi (Dirigente Unità Organizzativa Sistemi Informativi e Sanità Digitale, Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia), lo sforzo per la digitalizzazione della sanità territoriale ha un respiro ampio e include la dotazione di applicazioni e tecnologie per tutti gli operatori, in modo da poter gestire in modo informatizzato i principali processi territoriali. Dal punto di vista di Delgrossi, le tecnologie mettono gli operatori nelle condizioni di attuare i nuovi modelli organizzativi, affrontando la sfida di un cambiamento che abbia esiti omogenei sul territorio, ma che continui a rispondere alle specificità locali.
Un’ulteriore esperienza di successo è stata portata all’evento da Monica Calamai, Direttrice Generale dell’AUSL Ferrara, una realtà che si è evoluta sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista dell’integrazione del digitale nei processi di cura e assistenza. Nel contesto ferrarese, le Case della Comunità sono già una realtà, così come alcuni ruoli organizzativi “nuovi” come l’infermiere di comunità. La principale sfida per l’AUSL, ad oggi, è quella di garantire l’integrazione tra aree territoriali molto diverse, tra cui zone metropolitane e aree montane. La Telemedicina è un asse portante nella strutturazione dei processi territoriali, ma rimangono alcuni ostacoli: il primo è di natura economica, data la disponibilità di finanziamenti sottodimensionati rispetto all’esigenza effettiva di intervento; il secondo riguarda la necessità di costruire (prima dell’erogazione effettiva dei servizi) percorsi e processi specifici per tutti gli attori, azione che richiederà ulteriori risorse e tempo.
Gli obiettivi prefissati dal PNRR rispetto alla Telemedicina sono ambiziosi: ad esempio, entro il 2025 dovranno essere assistiti tramite la Telemedicina almeno 200 mila pazienti. Le testimonianze delle realtà che hanno partecipato al Convegno e che, a diversi livelli, stanno intraprendendo la strada indirizzata dal PNRR evidenziano come, oltre alla disponibilità di applicazioni e tecnologie, la revisione dei processi e degli assetti organizzativi e la governance del cambiamento stesso saranno fattori critici per il successo della trasformazione in atto.
A cura di
Deborah De Cesare
DirettriceDirettrice, Osservatorio Sanità Digitale. Ha conseguito la laurea in Management Engineering con una specializzazione in Energy and Environmental Management nel settembre 2016. Da allora lavora presso gli Osservatori Digital Innovation svolgendo attività di ricerca e progettualità sui temi della Sanità Digitale e dell’innovazione nel settore del Life Science. Nel 2020 ha completato un Percorso Executive in Gestione Strategica dell’Innovazione Digitale e nel 2023 ha ottenuto un Executive Master in Management.
Mattia Olive
Sanità DigitaleRicercatore, Osservatorio Sanità Digitale. Attualmente è dottorando presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, dove conduce ricerca sull’impatto organizzativo della sanità digitale, con un interesse particolare per la Telemedicina. Ha conseguito la laurea in Economics and Management of Government and International Organizations ad aprile 2020. Da giugno dello stesso anno, lavora presso gli Osservatori Digital Innovation svolgendo attività di ricerca nell’ambito della sanità digitale.
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