La Fatturazione Elettronica verso la PA
Il punto a un anno di distanza e i prossimi passi.
Di Irene Facchinetti, Direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Politecnico di Milano – irene.facchinetti@polimi.it
Dopo un anno dall’entrata in vigore della Fatturazione Elettronica verso la PA, i numeri delineano risultati ormai concreti: oltre 700.000 fornitori hanno inviato fatture elettroniche a circa 54.000 uffici di Pubbliche Amministrazioni loro clienti. Oltre 33 Milioni di file FatturaPA sono transitati attraverso il Sistema di Interscambio e sono obbligatoriamente conservati in digitale. Se fino al 2013 erano 5.000 le imprese che avevano portato in Conservazione Digitale le proprie fatture (e 200.000 quelle che conservavano digitalmente i propri Libri e Registri), con l’avvento della Fatturazione Elettronica verso la PA cambia questo ordine di grandezza: oltre 130.000 imprese nel 2014 e 650.000 nel 2015 sono chiamate a conservare in digitale almeno le Fatture per la PA. Non sono solo i numeri a raccontare il buon esito di questo percorso, ma anche alcune imprese che, dopo i primi mesi di assestamento, oggi riconoscono benefici sia nella migliore relazione con i clienti pubblici, sia nell’efficientamento dei propri processi.
La Fatturazione Elettronica verso la PA – emerge dalla ricerca che presenteremo in giugno – è considerata oggi dalla maggior parte delle imprese come un’innovazione importante, anche in termini di ricadute e impatti positivi per le singole organizzazioni. Eppure è un po’ mancato quell’effetto volano – atteso e auspicato prima dell’entrata in vigore – che avrebbe dovuto attivare un percorso di rivisitazione, in chiave digitale, di tutti i processi, dalla Fatturazione al B2b. Soprattutto le realtà più piccole – che costituiscono oltre il 95% del tessuto economico italiano, tra imprese micro e individuali – si dimostrano ancora timide nel confronti del digitale. La Fatturazione Elettronica B2b incentivata attraverso la sburocratizzazione dal Legislatore – anche attraverso il servizio gratuito, pensato per le piccole realtà, che l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dall’1 luglio 2016 – potrebbe essere una sorta di “seconda occasione” per il nostro Paese: un’altra opportunità per rilanciare l’innovazione digitale nelle relazioni B2b. Naturalmente se ben concepita e veramente attrattiva per chi la deve concretamente mettere a terra.
Gli incentivi alla Fatturazione Elettronica B2b nascono con l’obiettivo, certamente lodevole, di portare a una maggiore trasparenza e alla sburocratizzazione nei rapporti tra contribuente e Fisco. E, di fatto, può fungere da ulteriore stimolo alla Digitalizzazione per tutte le organizzazioni che ancora non hanno affrontato seriamente la digitalizzazione nei processi B2b. Gli incentivi alle imprese risultano però ancora un po’ deboli. Occorre potenziarli, dato che quelli previsti inizialmente sono in parte venuti meno dopo la Legge di Stabilità 2016. Evitando di introdurre “modelli penalizzanti” per le imprese che non aderiranno al nuovo sistema.
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