Lo Smart Working nel Gruppo Bauli: il progetto “Bauli Smart Flexibility”

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L’ORGANIZZAZIONE

Il Gruppo Bauli è una realtà italiana che da 100 anni opera nel settore alimentare dei prodotti da forno. Nata in un laboratorio artigianale a Verona, l’azienda ha conservato la sua tradizione familiare nella produzione di dolci legati alle ricorrenze, arricchendola con prodotti da forno continuativi ed esportandola in tutto il mondo, fino a raggiungere oggi oltre 70 Paesi. Con le sue 4 sedi e i 7 stabilimenti produttivi, il Gruppo Bauli impiega circa 1.100 dipendenti.

LE ESIGENZE

L’iniziativa di Smart Working del Gruppo Bauli è guidata dalla volontà della Direzione Aziendale e della Direzione HR & Organization di fare del benessere organizzativo una priorità strategica. “Bauli Smart Flexibility” vuole essere quindi uno strumento a supporto della conciliazione fra la vita privata e lavorativa delle persone, ma anche un mezzo per favorire la sviluppo di una cultura aziendale sempre più fondata sulla fiducia e sulla responsabilizzazione, che possa portare ad un aumento del tasso di engagement e del livello di attraction. Questa volontà si stava concretizzando in un progetto di revisione del modello di organizzazione del lavoro già avviato al termine del 2019: l’idea era quella di attuare, l’anno successivo, una sperimentazione per valutare gli effetti di un modo di lavorare basato su flessibilità di luogo e di orario di svolgimento delle attività lavorative. L’arrivo della pandemia ha obbligato l’azienda a rivedere i propri piani, ma le modalità di lavoro attuate durante questo periodo sono state un modo, seppur emergenziale, di mettere in pratica alcune delle caratteristiche del modello ipotizzato. I risultati di una survey condotta internamente hanno in seguito evidenziato come le persone, sia responsabili che collaboratori e collaboratrici, che avevano sperimentato la flessibilità durante il periodo pandemico, avessero accolto con favore questa nuova modalità di lavoro e fossero ben propense a darvi continuità.

LA SOLUZIONE IMPLEMENTATA

Nell’aprile 2022 l’azienda lancia il progetto “Bauli Smart Flexibility”, per poi farne un upgarde un anno dopo, rivolto alle circa 200 persone che nel Gruppo svolgono attività compatibili con lo Smart Working. Secondo l’assetto attuale, l’accordo individuale garantisce la possibilità di lavorare da luoghi diversi dalla sede aziendale fino ad un massimo di 10 giornate al mese, anche frazionabili o fruibili consecutivamente. Non sono posti vincoli in merito al luogo di svolgimento delle attività, purché idoneo all’utilizzo degli strumenti aziendali forniti e tale da garantire tanto la riservatezza di dati e informazioni trattati, quanto l’incolumità fisica e psicologica della persona e/o di terzi. Alla flessibilità di luogo si affianca, inoltre, la flessibilità di orario di svolgimento delle attività con fasce di inizio (fra le 8.00 e le 11.00) e termine (fra le 16.00 e le 19.00) della giornata lavorativa e possibilità di modulare le ore giornaliere da un minimo di 5, fino ad un massimo di 9, nel rispetto delle 40 ore settimanali previste dal contratto. Tale flessibilità si applica anche a coloro che svolgono attività difficilmente remotizzabili poiché maggiormente legate alla produzione (es. tecnologi, personale del controllo qualità, …).

L’infrastruttura tecnologica e i device per il lavoro in mobilità (laptot e smartphone) erano già stati adeguati e forniti prima dell’avvio del progetto, a supporto delle modalità di lavoro adottate durante il periodo pandemico. Gli stessi spazi per il lavoro all’interno della sede erano stati dotati di sale polifunzionali che mettono a disposizione delle persone un computer collegato ai server aziendali con accesso a tutti i documenti necessari per le riunioni e schermi per la gestione delle videoconferenze.

Si tratta di interventi che l’azienda aveva previsto all’interno di un più ampio progetto di revisione degli spazi dell’headquarter, con l’obiettivo di migliorare la percezione dell’ambiente di lavoro, rendendolo più confortevole e favorendo la comunicazione, collaborazione e co-creazione all’interno e fra i team di lavoro. Il progetto, la cui prima fase si è conclusa nel 2018, si è basato sulla creazione di openspace, dotati di scrivanie assegnate a persone e team che contribuiscono ai medesimi processi, o a parti di questi. Gli spazi sono stati rivisti anche dal punto di vista estetico, inserendo tra l’altro pannelli fonoassorbenti per migliorare l’acustica delle aree comuni. L’ambiente di lavoro, inteso nella sua dimensione fisica funzionale alla qualità del lavoro, è continuo oggetto di interesse: da qualche mese si stanno operando significativi interventi per rendere gli spazi più accattivanti, dall’uso di colori volti ad incrementare l’energia ed il benessere, agli allestimenti che si “vestono” dei prodotti e dei valori rafforzando l’orgoglio di essere parte dell’azienda.

Alle persone e ai/alle responsabili che aderiscono al progetto “Bauli Smart Flexibility” l’azienda fornisce linee guida per lo svolgimento del lavoro in modalità ibrida. Inoltre, la Funzione HR Internal Communication ha elaborato e erogato delle pillole informative volte a promuovere comportamenti virtuosi per una corretta gestione delle modalità di lavoro e delle relazioni con colleghi/e, responsabili e collaboratori/collaboratrici. Sono nati così gli Smart Hereos: supereroi e supereroine che invitano le persone a tenere comportamenti che facilitino e migliorino il lavoro di tutti, mantenendo elevato lo spirito di team e di collaborazione anche quando parte dei collaboratori lavora da remoto.

Tra le iniziative che si affiancano al progetto di Smart Working del Gruppo Bauli, particolare sensibilità si sta rivolgendo ai temi di Diversity & Inclusion. Per coloro che hanno necessità di caring e laddove il carico di cura sia compatibile con lo svolgimento dell’attività lavorativa, è prevista una deroga ai 10 giorni di lavoro da remoto indicati nell’accordo individuale. Per un periodo di tempo, che viene concordato con l’azienda, queste persone hanno infatti la possibilità di lavorare totalmente da remoto.

Per venire incontro anche alle esigenze di cura di coloro che non possono svolgere il lavoro in luoghi diversi dalla sede aziendale, come ad esempio il personale della produzione, l’azienda sta promuovendo altre iniziative. A titolo esemplificativo si sta finalizzando un pilota relativo all’istituto della banca ore solidale, secondo il quale lavoratori e lavoratrici possono cedere ferie, ROL e banca ore a colleghi e colleghe che hanno necessità di assentarsi per motivi di assistenza e cura di persone a loro vicine. L’obiettivo è quello di non penalizzare le persone che non possono fruire del lavoro da remoto quale mezzo di conciliazione e di supportare chi si trova ad affrontare una situazione di carico di cura senza che questo infici la retribuzione della persona, dovendo ricorrere ad esempio all’aspettativa non retribuita.

I BENEFICI

L’avvio recente del progetto non rende ancora maturi i tempi per la misurazione dei benefici dell’iniziativa. L’azienda ha tuttavia in programma di erogare una survey alle persone coinvolte con l’obiettivo di raccogliere le loro percezioni sugli effetti che l’iniziativa produce in termini di bilanciamento fra la vita privata e lavorativa e sulla loro relazione con colleghi, colleghe, responsabili, collaboratori e collaboratrici.

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