L’iniziativa SmartBO

ORGANIZZAZIONE

SmartBo è un progetto promosso nel 2018 da Comune di Bologna e Città Metropolitana

di Bologna, e formalizzato nel 2019, a cui partecipano oltre 40 soggetti pubblici e privati,

associazioni manageriali e datoriali del territorio bolognese che contano circa 40.000

lavoratrici e lavoratori, poco meno del 10% del totale dei lavoratori delle aziende della città

metropolitana di Bologna.

La maggior parte delle realtà sono imprese private, che partecipano attivamente al progetto

e interagiscono tra di loro grazie alla guida della Pubblica Amministrazione, attraverso

l’utilizzo di chat e una pagina Linkedin comune. Il network opera senza alcuna forma di

gerarchia: ognuno fa la sua parte per il raggiungimento di obiettivi comuni.

ESIGENZE

La principale esigenza che ha portato alla nascita di questo progetto è stata la volontà

di promuovere il Lavoro Agile come strumento strategico per l’innovazione delle

organizzazioni e lo sviluppo sostenibile del territorio bolognese aumentandone l’attrattività

per le persone, grazie alla possibilità di lavorare da remoto.

In questo si evidenzia il ruolo strategico della Pubblica Amministrazione come abilitatore

nella creazione di connessioni all’interno del territorio tra attori eterogenei, che difficilmente

avrebbero modo di interagire in una rete comune.

A questo si aggiunge la volontà di scardinare l’idea di Lavoro Agile, emersa durante

l’emergenza sanitaria, visto perlopiù come lavoro a domicilio e non come lavoro flessibile in termini di luoghi e orari. L’intento di SmartBo era infatti quello di presentare nuovi modi di

lavorare, che non fossero necessariamente ancorati ad un luogo e ad un tempo, sfruttando

anche spazi pubblici, di coworking o messi a disposizione dalle aziende della rete.

SOLUZIONE IMPLEMENTATA

L’idea iniziale di SmartBo è nata nel 2018, quando il Comune di Bologna ha iniziato a lavorare

ed avviato una propria prima sperimentazione di Lavoro Agile, attraverso il confronto e

l’interlocuzione con realtà pubbliche e private del territorio che avevano già sviluppato

iniziative simili o erano interessate ad implementarle.

Nel 2019, in concomitanza con la prima Giornata del Lavoro Agile organizzata dal Comune,

SmartBo viene formalizzato attraverso un protocollo di intesa sottoscritto da circa venti

organizzazioni. Il protocollo ha sancito la nascita del progetto, che ha permesso innanzitutto

ai partecipanti di confrontarsi su policy e accordi individuali di Smart Working.

Nel 2020, a seguito delle misure emergenziali sul Lavoro Agile, il numero delle organizzazioni

aderenti è più che raddoppiato poichè la possibilità di lavorare insieme, di condividere

regole, formazione e modalità di azione, in quel momento così delicato, è stata di grande

utilità.

Nel 2022 si è quindi scelto di definire un vero e proprio accordo di rete formale e di

rendere SmartBo uno strumento di programmazione territoriale, con una Governance più

strutturata.

Da fine 2022, infatti, SmartBo ha una modalità di lavoro organizzata in gruppi, ciascuno

focalizzato su una precisa tematica. Ogni organizzazione adererente alla rete nomina un

suo referente, detto SmartBo Ambassador, che ha il ruolo di connettere la rete con la propria

organizzazione. Ogni SmartBo Ambassador partecipa, in base alle proprie competenze, al

massimo a due gruppi di lavoro, all’interno dei quali contribuisce per realizzare gli obiettivi

che vengono prefissati a livello di rete. Gli SmartBo Ambassador hanno background e

ruoli differenti nelle loro organizzazioni, che vanno dall’ambito HR, al Management della

Sostenibilità e al Mobility Management. Per fare in modo che i singoli Ambassador siano

sempre allineati rispetto al lavoro degli altri gruppi, vengono utilizzati delle repository,

dove vengono inseriti materiali, accordi, lavori, anagrafiche e schede di descrizione delle

aziende. Inoltre, con l’obiettivo di allineare la rete sui progressi dei singoli gruppi di lavoro

tematici, vengono organizzati circa cinque incontri annuali.

I gruppi di lavoro tematici sono 5 ed operano per:

  1. la costruzione delle regole di funzionamento del network, con l’obiettivo di definire le policy e le procedure del progetto;
  2. la progettazione ed organizzazione di attività ed eventi formativi per lavoratori e SmartBo Ambassador delle aziende della rete. Solo nel 2023, sono stati organizzati due incontri: uno a inizio luglio, dal titolo “S.O.S.tenibilità. Fare la differenza insieme” e uno il 19 settembre dal titolo “Lavoro agile e nuove sfide”.
  3. la comunicazione interna ed esterna, con la definizione di comunicati stampa, brochure, promozione del progetto attraverso i canali social e l’alimentazione della pagina Linkedin della rete;
  4. la costruzione di KPI e survey, una per ogni anno di vita di SmartBo, l’ultima presentata durante l’evento formativo del 19 settembre;
  5. la ricerca di nuovi spazi di lavoro di prossimità, dentro la città, messi a disposizione da una molteplicità di attori pubblici e privati. La ricerca di questi spazi, oltre a svincolare l’idea di Smart Working dall’obbligo di lavorare a casa, è volta a produrre impatti in termini di sostenibilità ambientale. Infatti, una volta che saranno definiti gli spazi disponibili per il lavoro a distanza, SmartBo ha in programma di sviluppare o reperire un’applicazione per la loro prenotazione, in modo tale da consentire alle persone di trovare lo spazio più vicino alla propria abitazione e non ricorrere all’uso di veicoli privati a motore per gli spostamenti. Questa azione viene vista come un’importante leva per le iniziative del Comune, incentrate sulla mobilità sostenibile e sul raggiungimento della carbon neutrality della città, prevista entro il 2030.

L’iniziativa SmartBo ha l’obiettivo di portare vantaggi e benefici a tre principali tipologie di

attori:

  • i lavoratori, proponendo una modalità di lavoro che possa aumentarne il benessere, la motivazione e l’ingaggio.
  • Il progetto si rivolge anche alle organizzazioni, aiutandole attraverso lo sviluppo di progetti di Smart Working ad ottenere buoni risultati in termini economici e di produttività, resi possibili da un maggior coinvolgimento dei lavoratori.
  • Infine, il progetto si rivolge al territorio, che grazie alla maggiore connessione tra le organizzazioni che lo popolano e la condivisione di risorse, può ottenere dei benefici in termini di sostenibilità ambientale e attrattività.

Rispetto all’attrattività del territorio, secondo SmartBo lo Smart Working può giocare un

ruolo strategico per il recruiting delle persone e delle giovani generazioni, in un’ottica di

employer branding e employee value proposition.

Per capire le aspettative delle nuove generazioni verso la Pubblica Amministrazione e

se questa sia in grado o meno di soddisfarle, è previsto l’avvio di un’indagine interna al

Comune di Bologna sui circa 600 neoassunti (da meno di due anni) sotto i 35 anni.

Tra il 2023 e il 2024, la rete punta ad avviare una sperimentazione sull’uso degli spazi,

insieme ad ulteriori indagini per capire come stiano evolvendo le policy di lavoro agile. A

queste attività si aggiungerà quella della costruzione di un insieme di indicatori da mettere

a disposizione delle organizzazioni per una rendicontazione sia interna che esterna

prevista indicativamente tra il 2024 e il 2025. Queste iniziative rientrano nella strategia di

SmartBo che, partendo dall’esperienza del Comune di Bologna – che sta redigendo, per il

terzo anno consecutivo un report integrato -, punta, nel prossimo futuro, a costruirne uno

per comunicare e rendicontare il valore che il network produce sul territorio.

BENEFICI ATTESI

SmartBo ha creato un’interazione e una collaborazione costante tra enti pubblici e imprese

private del territorio tra loro estremamente eterogenei, per i quali sarebbe stato complesso

lavorare insieme, se non in particolari sedi istituzionali.

In questo modo, la rete SmartBo è riuscita ad abbattere quelle barriere presenti tra gli

attori del territorio e soprattutto tra pubblico e privato, costruendo connessioni stabili tra i singoli soggetti e permettendo una diffusione del know-how e dell’esperienza delle singole

imprese o Enti, anche grazie ad un modello di Governance ben definito e strutturato.

L’iniziativa contribuisce ad un cambio di prospettiva sulla Pubblica Amministrazione,

riconoscendole un ruolo chiave nella creazione di sinergie tra attori così diversi.

Uno dei principali risultati raggiunti da questo progetto riguarda non solo lo sviluppo

di un modello di lavoro basato sulla flessibilità, autonomia e responsabilizzazione, ma

soprattutto la possibilità di dimostrare come questo modo di operare possa avere un

impatto sul territorio anche a livello economico, sociale ed ambientale, promuovendo, in

prospettiva, una rendicontazione territoriale di tale impatto complessivo.

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Martina Vertemati

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