L’Osservatorio Smart Working nasce nel 2012, inserendosi in un più ampio contesto di Ricerca che da più di dieci anni si occupava di studiare l’evoluzione del modo di lavorare.
Per Smart Working intendiamo: “Una filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. Nel contesto odierno, caratterizzato da grande incertezza e da tensioni sempre più forti sul mercato del lavoro, molte organizzazioni stanno ricalibrando il proprio modello di Smart Working, cercando di raggiungere il giusto equilibrio tra lavoro in ufficio e da remoto. Seppure in troppi casi lo Smart Working sia ancora considerato solo come uno strumento di risposta a situazioni di emergenza o a esigenze di conciliazione, molte realtà stanno consolidando le proprie iniziative, con un crescente interesse verso nuovi modelli di flessibilità, tra cui le iniziative di rimodulazione dell’orario di lavoro. Tra queste, le organizzazioni in grado di adottare modelli di Smart Working maturi, basandosi sulle diverse leve di progettazione (policy, spazi, tecnologie, comportamenti e stili di leadership), riscontrano prestazioni migliori e impatti positivi sul benessere e sull’engagement delle persone. In questo contesto, l’Osservatorio Smart Working si propone come il punto di riferimento per lo sviluppo della cultura dell’innovazione dei modelli di organizzazione del lavoro. L’approccio per l’analisi del fenomeno è multidisciplinare e volto a supportare i decision maker (Responsabili dei Sistemi Informativi/CIO, Responsabili delle Risorse Umane/HR, Facility Manager) nell’adozione dello Smart Working all’interno di organizzazioni pubbliche e private e i policy maker.
La Ricerca dell’Osservatorio Smart Working
L’Osservatorio Smart Working, nell’ambito dell’edizione di Ricerca, si occupa di:
- monitorare la diffusione dello Smart Working in Italia in termini di numero di smart worker e iniziative sviluppate dalle organizzazioni (grandi imprese, PMI e PA), identificando le best practice nel panorama internazionale e monitorando l’evoluzione a livello internazionale;
- monitorare la diffusione delle principali tecnologie digitali (es. social collaboration, sicurezza, tecnologie di smart office) a supporto dello Smart Working, le iniziative che favoriscono un loro corretto utilizzo all’interno dei team (adoption) e l’effetto sulle digital soft skills delle persone;
- analizzare il possibile impatto dell’utilizzo di applicazioni di Intelligenza Artificiale sulle modalità di organizzazione del lavoro;
- monitorare le caratteristiche degli spazi di lavoro all’interno della sede, l’utilizzo di altri spazi esterni come luoghi di lavoro (es. coworking, business center) e l’evoluzione dei modelli di ufficio;
- monitorare la diffusione e gli impatti delle iniziative di settimana lavorativa corta, di International Smart Working e di nuovi modelli di flessibilità;
- approfondire il punto di vista dei lavoratori sull’evoluzione delle iniziative di Smart Working e i nuovi modelli di flessibilità, analizzando le percezioni e le modalità di utilizzo delle diverse generazioni di lavoratori e l’impatto su benessere ed engagement;
- approfondire le evoluzioni richieste per le competenze dei manager, per gli stili di leadership e il possibile impatto sui collaboratori;
- identificare l’impatto dello Smart Working sulla sostenibilità (ambientale e sociale) e i possibili effetti sui territori.
La Ricerca dell’Osservatorio Smart Working si basa ogni anno su un’analisi empirica che, attraverso survey e studi di caso, coinvolge ogni anno oltre 200 grandi aziende italiane, 500 PMI e oltre 400 Pubbliche Amministrazioni.